SkyAlps, tratte su Roma e Milano a giorni alterni e orari folli. Acquaroli: «Inaccettabile»

SkyAlps, tratte su Roma e Milano a giorni alterni e orari folli. Acquaroli: «Inaccettabile»
SkyAlps, tratte su Roma e Milano a giorni alterni e orari folli. Acquaroli: «Inaccettabile»
di Maria Cristina Benedetti e Maria Teresa Bianciardi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Marzo 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 08:16

ANCONA - Non c’è pace sul cielo sopra la Dorica. Neppure il bando-lampo, scritto in extremis dall’Enac per non lasciare a terra i voli di continuità territoriale, dopo la consegna dell’atto di rinuncia di Aeroitalia, trova la quadra.

L’unica compagnia a rispondere all'appello dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, per coprire il vuoto, di almeno sei mesi, che si sarebbe generato in attesa di bandire una nuova gara, è stata SkyAlps, sede e hub all’aeroporto di Bolzano e ambizioni ambientaliste. Un sospiro di sollievo che è svanito sul nascere, cedendo il passo al paradosso. Neanche un genio dei sabotaggi sarebbe riuscito a mettere in crisi quei voli, che per legge tutelano i trasporti in regioni disagiate e rafforzano la coesione tra le diverse aree del Paese, più di quanto già lo fossero. 


La toppa 


Una trama sfilacciata di ritardi e cancellazioni, che si andava ripetendo da mesi.

Invece è accaduto, nel giro di appena 24 ore: in pratica, la toppa s’è rivelata peggiore del buco da rammendare, tanto da indurre il governatore Francesco Acquaroli - abile mediatore per indole – a bloccare sul nascere la proposta. Un’offerta che avrebbe ridotto drasticamente i collegamenti con Roma e Milano, eliminato del tutto la tratta di Napoli, ma soprattutto prevedendo partenze e ritorni in orari impossibili. Il presidente ha tradito la sua consueta flemma con un dirompente: «Inaccettabile». 


La griglia 


Respinge al mittente la mano tesa di SkyAlps: due voli di continuità anziché i dieci stabiliti in origine e un solo aeromobile. Si parte un giorno, si torna quello successivo. La griglia di decolli&atterraggi pare una resa: Ancona-Roma andata alle 14,15, ritorno il giorno dopo alle 8,40; Ancona-Milano andata 10,30, ritorno il giorno successivo alle 12,25. Napoli sparisce dai radar.

Acquaroli non si trattiene e sfrutta la platea del consiglio regionale per dar voce alla sua rabbia: «Le offerte devono essere all'altezza delle aspettative del nostro territorio. Almeno sulla Capitale e sul capoluogo meneghino devono essere garantite l’andata e ritorno nella stessa giornata. È fondamentale, e anche il senso più profondo della continuità territoriale». Non ci sta: «Gli orari devono essere funzionali al lavoro delle nostre imprese e delle nostre professioni. Altrimenti c’è poca possibilità di successo per questo servizio». Non cede d’un passo: «Sarebbe importante confermare tutte le condizioni iniziali». 


La prerogativa


Con il no della Regione che, pur non avendo il diritto di veto, in questa operazione ci mette il denaro, e quindi ha la prerogativa di imprimere il verso della nuova traiettoria, l’Enac, che ha riunito la commissione per analizzare l’offerta della compagnia altoatesina, è in seria difficoltà. Tre gli scenari possibili che si stagliano all’orizzonte: i globetrotter delle Alpi potrebbero correggere il tiro, ma di certo le loro sarebbero modifiche lievi e non sostanziali; riproporre subito un’altra procedura-fast; una mediazione con Aeroitalia, che alle nuove condizioni, con una operatività meno pressante, potrebbe addirittura apparire un gigante rispetto all’unica alternativa per ora in pista. Potrebbe la compagnia, di cui Gaetano Intrieri è l’amministratore delegato, continuare ad assicurare, fino al prossimo ottobre, lo scendere e il salire sull’Aeroporto internazionale delle Marche, con un solo velivolo, sempre in direzione Roma-Milano-Napoli. Per sfuggire alla tagliola delle penali da pagare, entro marzo, dovrebbe presentare la rinuncia al bando che s’era aggiudicato, unica sulla scena, l’estate scorsa. Si ripasserebbe dal via. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA