Legge urbanistica, Acquaroli: «Non pretendiamo sia perfetta ma dopo 30 anni andava fatta»

Legge urbanistica, Acquaroli: «Non pretendiamo sia perfetta, ma dopo 30 anni andava fatta»
Legge urbanistica, Acquaroli: «Non pretendiamo sia perfetta, ma dopo 30 anni andava fatta»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12:11

ANCONA - Il numero uno di Palazzo Raffaello ci mette la faccia e difende a spada tratta la proposta di legge che definisce «epocale». Quello del governatore Francesco Acquaroli è il primo intervento in aula sulla pdl dopo quelli dei due relatori. Segno della rilevanza che attribuisce a questa norma. Una delle tre - insieme alla riforma del sistema sanitario e al Piano delle infrastrutture - con cui conta di connotare il suo mandato. 

La strada in salita

Il malloppo di emendamenti, le numerose condizioni poste dal Crel per dare parere favorevole al testo e la resistenza di una parte degli enti locali non sono stati la migliore delle premesse. Per questo il presidente ha provato a tendere la mano alle opposizioni con un «appello affinché si possa, con spirito di lealtà istituzionale, fare un dibattito per dare alla nostra regione finalmente uno strumento urbanistico nuovo, all’altezza delle aspettative, dopo tanti anni di attesa. Così possiamo valorizzare e tutelare il nostro paesaggio e affrontare la problematica del dissesto idrogeologico». Se c’è una cosa certa, è che le opposizioni, appelli o no, non voteranno a favore del testo. Anche alla luce del muro eretto dalla maggioranza contro la quasi totalità dei loro emendamenti.

Ma il governatore ci prova comunque a trovare la mediazione, e spiega la ratio dietro alla pdl.

«Non è un testo intoccabile»

«La legge sul governo del territorio non è mai arrivata al traguardo finora perché si è sempre cercato di fare la legge perfetta. Noi invece partiamo da un altro presupposto: cerchiamo di creare una norma che aspira ad essere la migliore possibile, ma non è un testo intoccabile. Può essere migliorato, modificato per raggiungere gli obiettivi e dare risposte ai cittadini. Se c’è qualcosa di sbagliato verrà corretto». E respinge al mittente le accuse di un’accelerazione eccessiva per approvare il testo. «Non abbiamo fretta - afferma - ma dopo 30 anni credo sia giusto che questa assemblea affronti il problema del governo del territorio. Il Piano paesaggistico, per esempio, doveva essere approvato 5 anni fa. Perché è in ritardo clamoroso e questo sì che è un danno enorme». Infine, la promessa: «Se all’indomani dell’approvazione dovessimo avere un dubbio fondato, ne discuteremo per dare ai marchigiani la migliore legge possibile». «I dubbi dovete farveli venire prima dell’approvazione», la replica tranchant della consigliera dem Anna Casini dai banchi dell’opposizione. Lapalissiano.

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