ANCONA - L’assemblea legislativa sempre più nelle sabbie mobili. Dopo lo stop di quasi un mese tra festività e ponti vari, oggi il Consiglio regionale torna a riunirsi, ma come accade ormai da inizio anno, l’ordine del giorno non presenta elementi memorabili. Una lunga serie di interrogazioni e mozioni, intervallate da un atto amministrativo per l’elezione di una componente della Commissione regionale per le pari opportunità. Ordinaria amministrazione, insomma.
Il miraggio
Le proposte di legge, sale dell’attività assembleare, restano un miraggio.
Le nomine congelate
Le nomine di presidenti e vice delle prime due commissioni rimaste nel limbo dopo l’esplosione del “caso Santarelli” (datato 3 maggio), sono state congelate fino al 29 maggio, con gli eventuali ballottaggi delle Amministrative ormai alle spalle. Ma intanto, tutto resta in stand by. La I commissione Affari istituzionali e la II Sviluppo economico possono lavorare solo su questioni di somma urgenza e, intanto, le proposte di legge depositate - alcune anche da anni - restano in paziente attesa. Ma anche la III all’Ambiente, quella finita nell’occhio del ciclone, da allora non si è più riunita.
L’unica che ha prodotto qualcosa è stata la IV alla Sanità, uscita indenne dalla bufera: il calendario dei lavori l’ha vista riunirsi il 10 maggio e una seconda seduta è prevista per domani. Ma non basta di certo. Una situazione di stallo che va avanti da troppo tempo e che, con tre commissioni su quattro azzoppate, è destinata a proseguire ancora almeno fino al 29 maggio. Un altro mese perso, in un 2023 in cui il Consiglio regionale non ha prodotto quasi nulla. Avanti così.