Danilo Tognetti, meteorologo Amap: ​«Non siamo ai Tropici ma il termometro sale»

Danilo Tognetti, meteorologo Amap: «Non siamo ai Tropici ma il termometro sale»
Danilo Tognetti, meteorologo Amap: ​«Non siamo ai Tropici ma il termometro sale»
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 4 Settembre 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 07:28

Nei tre mesi da giugno ed agosto, nelle Marche sia piogge che temperature hanno superato la media degli ultimi 30 anni. Dottor Danilo Tognetti, meteorologo dell’Amap, basta per parlare di tropicalizzazione del clima?
«Nonostante il progressivo riscaldamento, la nostra regione, come l’intero territorio italiano, non sta attraversando una transizione verso un clima dalle caratteristiche così diverse come quello tropicale. La componente climatica continentale qui fa sentire ancora il suo peso, specie nel semestre invernale (periodo che comunque si sta riscaldando) e ci sono anche ampie incertezze sull’andamento delle precipitazioni intense».

 
Dal vostro osservatorio del Servizio Agrometeo, che tendenza state notando?
«Una tendenza all’aumento dei periodi in cui non piove e anche all’aumento del contributo degli eventi più intensi alla precipitazione annua. Sembra che si stiano allargando le finestre temporali di asciutto ma poi, quando le piogge tornano, quelle più violente fanno sentire maggiormente il loro peso».
Come si colloca, un’estate così, nella graduatoria degli ultimi 60 anni per temperature elevate?
«Si classifica al settimo posto e l’estate più calda resta quella del 2003. Lo scorso anno, solo un agosto un po’ più fresco ha impedito di superare il record di 25,3°C stabilito nel 2003. Un valore eccezionalmente elevato è stato comunque raggiunto: si tratta della temperatura di luglio che, a causa della prolungata ed intensa ondata di calore della seconda metà mese, ha raggiunto un valore medio di 26°C, secondo solo al record del 2015 (26,7°C)». 
E per la piovosità?
«Il surplus stagionale di precipitazioni non è in una posizione elevata in quanto, durante gli anni ‘70 le Marche hanno avuto precipitazioni estive in media più abbondanti. Va rilevata però l’estrema piovosità di giugno, mese che ha raddoppiato la normale precipitazione, con danni per l’agricoltura, come la diffusione della peronospora della vite».
Non solo l’estate, ma tutto il 2023 finora fa registrare precipitazioni e temperature più alte della serie storica. Il clima sta cambiando?
«Il 2023 si sta rilevando uno degli anni più piovosi per la nostra regione e questo, al netto degli eccessi tra maggio e giugno, è un dato positivo dopo tre anni più secchi del normale. Non vanno scordati i gravi problemi di siccità avuti in particolare nel 2022, risolti in buona parte grazie alle piogge autunnali con lo scotto però della catastrofica alluvione di settembre. Anche la nostra regione sta attraversando un periodo in cui la temperatura, da qualche decennio, ha intrapreso un trend di crescita».
Nei primi otto mesi dell’anno la Protezione civile regionale ha diramato 67 allerta meteo. Dovremo abituarci a questi ritmi?
Speriamo di no. Se dovesse accadere, mi auguro siano adottate preventivamente tutte le strategie di messa in sicurezza del territorio»
Quali ad esempio?
«Per il settore agricolo, il servizio Agrometeo di Amap, individua tecniche agronomiche per la difesa del suolo, con mantenimento della sostanza organica e aumento della fertilità e della resilienza del suolo al dissesto idrogeologico. Le indicazioni vengono riportate anche nel notiziario agrometeorologico settimanale».
 

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