Pilotti (Loriblu): «È tornato il mercato russo, riferimento per tante Pmi». Le norme di Bruxelles non vietano l’esportazione di scarpe

Pilotti (Loriblu): «È tornato il mercato russo, riferimento per tante Pmi». Le norme di Bruxelles non vietano l’esportazione di scarpe
Pilotti (Loriblu): «È tornato il mercato russo, riferimento per tante Pmi». Le norme di Bruxelles non vietano l’esportazione di scarpe
di Veronique Angeletti
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Lunedì 12 Febbraio 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 15:26

Il calzaturiero fermano la spunta come primo distretto della regione per volume di export, pari a un miliardo e 276 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2023, registrando incrementi importanti in Francia e Federazione russa, ma anche in Paesi come Kirghizistan, Taiwan e Kazakistan.

Annarita Pilotti, amministratrice delegata di Loriblu e past president Assocalzaturifici: come dobbiamo leggere questi dati della direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo?

«Se leggiamo in un modo puntuale i dati fornita dalla banca, il calo dell’export in Germania (-5%) è dovuto alla crisi economica in atto nel paese, mentre la performance della Francia (+19,1%) ai grandi brand più che a movimenti di chi vende scarpe a marchio proprio. E alla scelta delle griffe di delegare le lavorazioni ad aziende del Fermano. Imprese più strutturate che portano lavoro in conto terzi ai nostri laboratori che inviano per ragioni di logistica il prodotto finito in Francia».

Che segnale è il + 43,2% della Federazione russa?

«Questa crescita va collegata al fatto che per quasi due anni c’è stata una frenata all’export in Russia poi la ripresa. Il raffronto è fatto su un periodo in cui l’inizio del conflitto aveva fatto crollare le vendite».

Ma non pesa il rischio delle sanzioni? «Le norme Ue non vietano l’export delle scarpe. Sono tantissime le pmi marchigiane che, da molti anni, hanno investito su questo mercato. Di fatto penso che la crescita sul Kazakistan (+49%) possa essere legata ad una crescita interna, ma anche per il fatto che i buyer russi usano il paese come base logistica per gli acquisti. Stesso scenario a Taiwan (+147,1%): aumento del consumo interno e congetture politiche che ne fanno una realtà importatrice particolare».

E la new entry Kirghizistan?

«Quanto al + 195,4% del Kirghizistan, probabilmente sono nati nuovi accordi commerciali e, partendo da zero o quasi zero, è lievitata la percentuale di crescita».

Perché parla di una lettura puntuale? Cosa intende?

«Questi dati vanno anche contestualizzati con l’andamento del settore che, nel 2023, è rallentato.

Un rallentamento direi fisiologico dopo l’exploit del 2022 ma che non possiamo ignorare. Lo si può notare in questo primo mese del 2024, con l’aumento del numero delle ore richieste per la cassa integrazione».

Quali sarebbero le politiche in grado di supportare meglio il comparto?

«Innanzitutto, un sostegno alla competitività, intervenendo sul costo del lavoro e quindi politiche specifiche di sgravi fiscali. Poi, è importante che si concretizzi il credito d’imposta a sostegno degli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica nell’ambito anche dell’economia circolare, design e ideazione estetica».

Cosa manca?

«Siamo in attesa dell’albo dei certificatori di questi crediti e sarà una delle richieste che faremo al Micam al Ministro delle Imprese e del Made in Italy».

Perché aspettare il Micam?

«È una fiera insostituibile, una fondamentale occasione di business e volano di grande rilevanza per il comparto in termini economici e quindi anche occupazionali. Un’importante vetrina del nostro stile, delle nostre proposte, delle nostre innovazioni, dove ci presentiamo forti di centinaia e centinaia di nuovi modelli che ci contraddistinguono».

Un assist al settore, dunque.

«Presentiamo collezioni che monopolizzano importanti investimenti in ricerca e sviluppo su pellami più idrorepellenti, più green, nuove forme, nuovi tacchi, colori con metodi più sostenibili insomma proposte su cui investiamo perché rappresentano il mood del marchio e come il brand anticipa le nuove tendenze e va incontro alle richieste e ai gusti».

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