Gino Sabatini (Camera di commercio): «Resistiamo a tutte le crisi. Ora formazione e digitale»

Gino Sabatini (Camera di commercio): «Resistiamo a tutte le crisi. Ora formazione e digitale»
Gino Sabatini (Camera di commercio): «Resistiamo a tutte le crisi. Ora formazione e digitale»
di Véronique Angeletti
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Lunedì 30 Ottobre 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 15:00

Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio Marche, come giudica questo andamento della demografia d’ impresa nelle Marche? 
«In termini assoluti, il risultato del trimestre riflette una contenuta vitalità del sistema imprenditoriale e non ci sono grosse sorprese. La società di capitale rimane la struttura organizzativa più dinamica. L’agricoltura registra la performance meno buona, ma emerge l’ottimo risultato delle costruzioni».

 
L’export?
«Mostrano una sostanziale tenuta, mantenendosi a livelli del ‘22. L’economia marchigiana regge nei mercati esteri nel day after di tutte le crisi che l’hanno attraversata. Ma è necessario sostenere le Pmi visto il quadro internazionale non rassicurante».
Come può intervenire la Camera di Commercio?
«Proseguendo nel nostro piano di azione che punta su digitalizzazione e semplificazione, transizione ecologica e innovazione, internazionalizzazione e promozione delle filiere e il sostegno a una finanza agevolata per la piccola impresa con il potenziamento delle basi di garanzia dei confidi. Supportando la nuova imprenditorialità, la formazione e la specializzazione tecnica».
Cosa intende? 
«La situazione internazionale sta dimostrando che sono vincenti le aziende presenti sui mercati con modalità innovative. Allo Smau di Milano, un sesto delle realtà all’avanguardia presenti era marchigiano. Non a caso, a Jesi, abbiamo promosso un incontro in tema di robotica a misura di Pmi. Dobbiamo favorire una politica della formazione che soddisfi le nuove richieste delle aziende e mettere in campo strategie più efficaci per colmare il mismatch tra competenze richieste dalle aziende e quelle offerte dal sistema formativo valorizzando giovani e meno giovani».
Quali figure in particolare? 
«La trasformazione digitale, la diffusione dell’intelligenza artificiale, l’evoluzione tecnologica, fanno sì che ci siano professioni in calo e se ne creino di nuovo. Come quelle legate alla green economy, alla meccanica di precisione, alla meccatronica. Insieme alle altre istituzioni dobbiamo mettere a punto una formazione al passo coi tempi per chi si avvicina per la prima volta al mercato del lavoro e prevedere percorsi per i 45-55 anni che hanno perso il lavoro e possano essere reimmessi con competenze adeguate, questo ricorrendo anche alla preziosa realtà degli ITS. Si aprirebbero possibilità in settori strategici dal comparto moda e calzatura a quelli di nautica mobile».
Come si rinnova la formazione? 
«Continuando il percorso di analisi dei fabbisogni delle imprese per far dialogare il mondo del lavoro, della scuola e della formazione. Una strategia che stiamo portando avanti con Regione Marche, sistema degli Its, associazioni di categoria e l’Ufficio Scolastico Regionale. Sarebbe importante avvicinarsi a un sistema duale che contempli sia la frequenza delle lezioni teoriche in aula che una parte pratica da svolgersi in azienda. Ma serve una normativa nazionale adeguata per mettere il tutto in pratica in un modo monitorato e sicuro». 
 

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