Acquaroli a tutto campo dopo la scelta dei nuovi assessori: «Continuità ed esperienza nella mia giunta al servizio delle Marche»

Francesco Acquaroli
Francesco Acquaroli
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 11:41

ANCONA  - Il giorno dopo aver trovato una faticosa quadratura del cerchio, con il varo della sua giunta bis, il governatore Francesco Acquaroli spiega che con i decreti di nomina dei tre nuovi assessori regionali (Andrea Antonini e Chiara Biondi della Lega e Goffredo Brandoni per Fdi) ha fatto una «scelta in continuità con la linea tenuta precedentemente, e cioè di dare spazio a profili di comprovata esperienza amministrativa che possano fin da subito mettersi a disposizione dei marchigiani».

Il presidente della Regione Marche affida al suo profilo Facebook anche una spiegazione sulla mancata nomina ad assessore del capogruppo di Fdi Carlo Ciccioli: «Voglio anche chiarire che la scelta caduta su Goffredo Brandoni è stata il frutto di una riflessione volta ad evitare ogni strumentalizzazione possibile sul dramma dell’alluvione, che purtroppo avrebbe avuto inevitabilmente delle ripercussioni sia sul dibattito che sul clima intorno ad una vicenda che impone la massima responsabilità e il rispetto di tutti».


Le valutazioni
Per questo Acquaroli ringrazia di nuovo Carlo Ciccioli «che mi ha affidato la valutazione sulla scelta da fare, per la comprensione e la maturità dimostrata».

Ciccioli era stato assessore in pectore fino alla seduta del consiglio regionale dell’11 ottobre, quando è scivolato nel dibattito sull’alluvione, indignando molti, soprattutto i familiari delle 13 vittime, che secondo la sua ricostruzione si sarebbero «trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato». Ne è seguita una settimana di tormenti, al termine della quale Acquaroli ha scelto di accantonare il nome di Ciccioli a favore di Brandoni.


La sostituzione dei tre assessori eletti in Parlamento (Giorgia Latini, Guido Castelli e Mirco Carloni) è giudicata «molto deludente sia nel merito che nel metodo» dall’opposizione democrat, che per voce della consigliera Manuela Bora attribuisce alle scelte di Acquaroli «scarsa rappresentanza femminile, contrarietà all’aborto, negazionismo climatico, disprezzo per i cittadini marchigiani che chiedono di poter respirare aria salubre e non inquinata». L’esponente del Pd sottolinea «la pervicacia con la quale il Presidente continua a disattendere il principio della parità di genere nella composizione della Giunta».


Con un ricorso pendente al Consiglio di Stato proprio sulla scelta di nominare una sola assessora donna sui 6 totali della prima giunta Acquaroli, l’uscita di Castelli e Carloni avrebbe secondo la Bora dato l’opportunità (mancata) di riequilibrare inserendo più donne. L’assessora prescelta, Chiara Biondi, «si è già in passato caratterizzata - ricorda la Bora - per una dichiarata ostilità al recepimento delle linee guida del ministero della Salute sull’aborto farmacologico». La consigliera dei democrat ne ha pure per Brandoni, esponente della provincia di Ancona in quota Fratelli d’Italia, del quale vengono ricordate alcune espressioni poco simpatiche che l’ex sindaco di Falconara, intercettato in un’inchiesta che non lo riguardava, rivolse ad alcuni cittadini che avevano segnalato cattivi odori provenienti dalla Raffineria Api.

«Insomma, si è voluto mandare un segnale al mondo ambientalista», ironizza la Bora. Brandoni tira diritto: «Ricambierò la fiducia ricevuta - scriveva ieri sui social - operando con il necessario impegno che il nuovo e delicato incarico richiede». Martedì prossimo il consiglio regionale prenderà atto delle dimissioni di Mirco Carloni, Guido Castelli ed Elena Leonardi, eletti alle Politiche del 25 settembre. Tre i nuovi consiglieri che subentrano nell’assemblea Legislativa: Monica Acciarri, Lindita Elezi (Lega) e Simone Livi (FdI), che vanno a prendere il posto lasciato libero dei neoassessori Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi (Lega) e di Elena Leonardi (Fdi) eletta in Senato.

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