Fano ha il "suo" sottosegretario: «Ma così rischiamo di perdere occasioni, a partire dal Recovery Plan»

Fano ha il "suo" sottosegretario: «Ma così rischiamo di perdere occasioni, a partire dal Recovery Plan»
Fano ha il "suo" sottosegretario: «Ma così rischiamo di perdere occasioni, a partire dal Recovery Plan»
di Simonetta Marfoglia
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Martedì 2 Marzo 2021, 08:56

Massimo Seri, sindaco di Fano, terza città delle Marche e anche l’unica ad avere nominato un sottosegretario, Rossella Accoto. Magra consolazione a conti fatti...
«Purtroppo mi viene da dire che questa è una situazione che si ripete da anni. Diciamo la verità, dobbiamo tornare indietro di decenni per trovare figure marchigiane di peso rappresentative nei governi che si sono succeduti. Gli ultimi ministri che mi ricordo di spessore e caratura sono stati Forlani, Merloni e Baldassarri come viceministro».

Sindaco che fa? Mi rimpiange la Prima Repubblica?
«Non ho detto questo, ma è un dato di fatto che le Marche pagano una “sottorappresentanza” significativa, è un meccanismo di causa/effetto: se hai delle rappresentanze forti sul territorio c’è maggior attenzione. Baldassarri, quando è stato viceministro si è dato da fare, si è speso per la Quadrilatero».
E invece... 
«E invece in questo modo rischiamo di perdere delle occasioni, soprattutto con la partita del Recovery Plan tutta da giocare. Così rischiamo soprattutto sul fronte delle grandi progettualità».
Il tallone d’Achille delle infrastrutture..
«Sì, sul fronte delle infrastrutture soffriamo, anche rispetto alle altre regioni: Fano-Grosseto e statale 16 sono solo degli esempi».
Eppure, tornando a Fano, voi siete più che rappresentati, anche con 4 parlamentari...
«Effettivamente non siamo mai stati così rappresentati, ma poi bisogna incidere. Un tempo chi arrivava in Parlamento rappresentava il suo territorio perché era espressione dello stesso, adesso vi si arriva in qualche modo nominati. Sì, alla fine un solo sottosegretario è davvero poco, mi auguro che possa fare un buon lavoro. Fino a poco fa le Marche erano un modello come attività produttive, almeno potevano lasciarci anche il Mise». 
Il sindaco di Osimo, Pugnaloni, preme per una maggiore incisività dei sindaci su Roma... 
«Quello dei sindaci e del loro ruolo è un tema che mi sta molto a cuore.

Io stesso mi sto battendo come sindaco delle cosiddette “città medie” e mi sono sentito con i colleghi di Senigallia, San Benedetto, Civitanova per vedere come rafforzarci in autorevolezza. Siamo noi oggi la voce forte dei territori. E ci facciamo pure un mazzo così».

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