Macerata non si preoccupa: «Progetti fatti bene e realizzabili. Conterà la meritocrazia»

Macerata non si preoccupa: «Progetti fatti bene e realizzabili. Conterà la meritocrazia»
Macerata non si preoccupa: «Progetti fatti bene e realizzabili. Conterà la meritocrazia»
di Luca Patrassi
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Martedì 2 Marzo 2021, 08:56

MACERATA - Sindaco da pochi mesi, ma con una filosofia imprenditoriale inattaccabile da decenni: «Sono propositivo», niente polemiche. Sandro Parcaroli ha messo fine a venti anni di centrosinistra a Macerata, ma non lo si è mai sentito attaccare l’opposizione. Così non si iscrive al club di quelli che aspettano l’arrivo dei fondi europei, magari senza far nulla: «In Comune stiamo lavorando a tanti progetti, lo staff sta seguendo i filoni principali dei finanziamenti europei, quasi tutti i giorni sono al lavoro con la Regione per definire alcuni passaggi e cercare finanziamenti per dare sbocchi e visibilità alle tante eccellenze di Macerata». 

 
Tutto bene, ma non pensa che le Marche, senza esponenti di governo, senza sponde nei palazzi del potere, siano fuori dai giochi? 
«Penso che la qualità vinca, certo se proponessi una centrale a carbone e mi attendessi i fondi europei per l’innovazione sarei un velleitario. Non conterà essere di destra o di sinistra, avere ministri del nostro territorio, conterrà la qualità di progetti fatti bene. Conta far vincere l’Italia nella partita della sopravvivenza, non solo le Marche o i nostri campanili».
È arrivata la stagione della meritocrazia, ci conta? 
«Spero che in questa partita europea, non prevalgano i soliti capitelli, allora sarei il primo a incatenarmi a protestare». 
Intanto, cosa farà? 
«Conta il gioco di squadra, conta la visione d’assieme. Sul fronte della ricostruzione post-sisma con il commissario Legnini c’è grande sintonia. Conta avere progetti fatti bene e realizzabili».
Nel concreto a cosa pensa? 
«Infrastrutture, partendo dalle strade fino al nuovo ospedale. Penso anche al fatto che abbiamo una città baricentrica da mettere in mostra nei suoi contenuti di eccellenza, dallo Sferisterio ai musei. Una città da far vivere tutto l’anno, città viva, attrattiva anche economicamente». 
Tutto bene quindi, l’Italia siamo noi, al netto dei richiami di campanile? 
«Ripeto, io sono propositivo.

La roba che abbiamo in cantiere è tantissima, le cose si vedranno e lo dico pensando ai giovani che di questa città sono parte creativa e attiva». 

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