Camerino, 101 e lode: è prima tra le Università più piccole, Macerata al terzo posto

Politecnica delle Marche quinta tra i medi atenei, la Carlo Bo di Urbino 12esima

Politecnica delle Marche quinta tra i medi atenei, la Carlo Bo di Urbino 12esima
Politecnica delle Marche quinta tra i medi atenei, la Carlo Bo di Urbino 12esima
di Véronique Angeletti
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Martedì 11 Luglio 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 13:05

ANCONA - La buona notizia è che tutte le università marchigiane godono di buona salute. Quella ottima è che nel XXIII report del Censis sulla formazione universitaria, alcune stanno primeggiando. Camerino, per il 20esimo anno consecutivo guida la classifica dei piccoli atenei (fino a 10mila iscritti) e con il punteggio assoluto di 101,7 si conferma per il terzo anno prima tra tutti gli Atenei italiani statali e privati, compresi i Politecnici. Quanto alla Politecnica delle Marche, con una media di 91,8 conquista il quinto posto nei medi atenei (da 10 a 20 mila iscritti) e sale di una posizione.


I corsi di laurea


Per Gian Luca Gregori, il Magnifico Rettore della Politecnica «le classifiche hanno un loro impatto, ma è più importante da dove derivi questo risultato».

Spiega che negli ultimi tre anni, il suo ateneo è passato da 50 a 68 corsi di laurea, investendo molto nell’attività formativa in linea con le esigenze e le competenze attuali e del futuro. «Oltre al Censis, l’Ateneo risulta 4° in Italia per occupazione secondo Almalaurea e si classifica nella fascia 720-730 a livello mondiale e per il QS World University Rankings. Il compito dell’Università non è solo quello di trasmettere competenze e valori, ma di formare persone, ponendo attenzione alle fragilità. Va in questa direzione la volontà di confermare nuove borse di studio per le matricole, di dare risposte a casi di disagio personale ed economico, grazie al Fondo “Carlo Urbani”, e rafforzare il servizio di sostegno psicologico durante il percorso universitario».


La soddisfazione


Non nasconde la sua soddisfazione il Rettore Unicam Claudio Pettinari. «Confermarsi così per 20 anni non è facile. E siamo l’unico Ateneo che supera i cento punti ». Quel che gradisce di più, è il punteggio massimo (110) raggiunto nei Servizi e la Comunicazione. «Fotografando che comunichiamo bene - afferma - in particolare piano multimediale fondamentale per il dialogo con gli studenti e con gli stakeholder tutti, la classifica premia la trasparenza del modo di informare e come ci mettiamo a disposizione dei territori, quello che ci rende unici». La qualità della mensa, dei trasporti aggiuntivi, la crescita delle strutture per la didattica e quell’apertura alle collaborazioni internazionali. «Il nostro bilancio è lo specchio degli sforzi che stiamo facendo. Una didattica con corsi che rispondono alle attuali necessità, un rapporto da 1 a 24 tra docente e studenti e la nostra filosofia di formare persone. non solo laureati».


Urbino arretra


Nella classifica 2023 dei Medi Atenei, Urbino perde tre posizioni (12° con 82,3 punti) e nei piccoli atenei, retrocede alla terza posizione Macerata. «Penso che c’entrino gli strascichi negativi della pandemia come nel caso dell’internazionalizzazione (71)», interviene il professore Giovanni Boccia Artieri, Prorettore alla comunicazione interna ed esterna della Carlo Bo. «Non abbiamo abbastanza elementi per commentare ma sarà nostra cura verificare i motivi del disallineamento con i nostri dati interni». Tradotto: come gli indici hanno recepito le nuove politiche d’inclusione a favore dei disabili o degli studenti più fragili economicamente od ancora di accompagnamento delle matricole. Un problema che il Censis affronta solo con i numeri nazionali.

L’aumento degli abbandoni durante il primo anno degli studi, il 7,3% a fronte del 6,1% nel 2019-2020, è l’altro lato del felice aumento delle immatricolazioni del 2,2%. Trend che si è più di tutto verificato nel Centro Italia (+9,3%). Di fatto l’università di Macerata vanta un +36% di immatricolati in Economia. «Sono classifiche utili - interviene John McCourt Rettore dell’Università di Macerata - ma che non colgono il valore di un ateneo che si costruisce con la qualità della didattica, della ricerca, dell’accoglienza degli studenti, delle reti nazionali e internazionali». McCourt guarda ai dati in miglioramento. «Gli investimenti che stiamo facendo sulle strutture, per la sicurezza dei palazzi e per rendere le aule più funzionanti; il valore della nostra offerta didattica, siamo al quinto posto per Scienze della formazione primaria, quarti per le magistrali in Scienze politiche e della comunicazione, quinti per scienze giuridiche, ottavi in economia e finanza, management dei beni culturali e scienze pedagogiche».
 

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