ANCONA - Le due direttrici che - una a Nord e una a Sud - collegano l’Adriatico e il Tirreno. Due strade attese da decadi e finite in un vicolo cieco tale da rendere necessario l’arrivo di due commissari straordinari per sbloccare l’iter. Parliamo della Fano-Grosseto, che dalle Marche corre (si fa per dire) fino alla Toscana, e della Salaria, storica arteria di connessione tra Ascoli e Roma. Fondamentali per far uscire la nostra regione dall’isolamento, hanno finora tenuto un passo di bradipo nell’avanzamento dei lavori, ma almeno qualcosa si muove.
La road map
A tracciare una road map (nel migliore dei casi) decennale è il Piano delle infrastrutture della Regione, che stila l’elenco delle opere da portare a casa da qui al 2032 (pur con qualche appendice che supera questa deadline).
Decisamente più lunghi i tempi per gli altri lotti, tasselli che dovrebbero avvicinare la Marche alla Toscana. Anche perché manca gran parte della copertura finanziaria. La road map si allunga al 2032 per il tratto tra Mercatello sul Metauro Est e Mercatello sul Metauro Ovest, che richiede fondi per 126,7 milioni di euro - di cui appena 3,8 disponibili - e ha un progetto in fase di Valutazione di impatto ambientale.
La doppia velocità
Situazione simile per il tratto Mercatello est- Sant’Angelo in Vado- S. Stefano di Gaifa (670 milioni, di cui solo 30 già a disposizione), con l’iter al progetto di fattibilità tecnico economica, e per la variante di Urbania (costo: 266,8 milioni; disponibili: 4,2 milioni), che almeno ha il progetto definitivo approvato. Per l’adeguamento a 4 corsie tratto Selci Lama e S. Stefano di Gaifa non c’è ancora neanche una stima dei fabbisogni finanziari, ma la proposta al Mit per inserire l’opera nel Contratto di programma con Anas 2021/2025.
Scendendo verso Sud, ci imbattiamo nei cantieri della Salaria, anche in questo caso sbloccati dopo decadi di stop&go. Un percorso di circa 170 km in gestione di Anas che rappresenta l’asse stradale più importante di mobilità interna dei territori devastati dal sisma del 2016. Il piano commissariale prevede il completamento dei tratti mancanti per l’adeguamento alla sezione C1 dell’intera tratta regionale, con il riappalto della variante di Trisungo e la variante di Acquasanta Terme, oltre ad interventi di adeguamento e messa in sicurezza della sede stradale.
Le prospettive
Entro il 2027 si punta a chiudere il II stralcio del lotto 1 Trisungo-Galleria Valgarizia (83,2 milioni, tutti finanziati) dove i lavori sono già in corso, il miglioramento tecnico-funzionale di alcuni tratti della strada (18,7 milioni, e siamo al progetto esecutivo) e l’adeguamento dello svincolo Mozzano (20 milioni, progetto definitivo). Per il II lotto, quello dall’uscita della galleria Valgarizia allo svincolo tra Quintodecimo e Acquasanta Terme, invece, c’è il progetto definitivo ma non le risorse. Per questo, ne è stato chiesto l’inserimento nel Contratto di programma tra Mit e Anas 2021/2025 e la deadline scavalca il 2032. Per vedere le Marche davvero collegate dovremo aspettare ancora parecchio.