L’Università di Macerata si rinnova: partono quattro cantieri per il restyling delle sedi

L’Università di Macerata si rinnova: partono quattro cantieri per il restyling delle sedi
L’Università di Macerata si rinnova: partono quattro cantieri per il restyling delle sedi
di Giulia Sancricca
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Martedì 2 Aprile 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:12

MACERATA I palazzi Ciccolini, Ugolini, via Crescimbeni 20 e la sede del Dipartimento di giurisprudenza. Sono i quattro cantieri principali che caratterizzeranno il 2024 per l’avvio dei lavori necessari a restituire all’Università di Macerata strutture adeguate sismicamente ed energeticamente. Importante, infatti, l’investimento da parte dell’ateneo, sostenuto anche dall’Ufficio speciale per la ricostruzione e dal Miur. Doppi gli interventi che - in partenza entro l’anno - riguarderanno le quattro strutture dell’ateneo di Macerata che erano state danneggiate dal sisma del 2016.

 

I dettagli

Ma andiamo per ordine. A entrare nei dettagli degli interventi è il rettore John McCourt: «Entro giugno - annuncia - partiranno i lavori a palazzo Ugolini, palazzo Ciccolini, e via Crescimbeni 20.

Entro l'anno sarà la volta della sede di Giurisprudenza. Sono tutte strutture che dovranno essere interessate dai lavori di sistemazione post sisma - spiega il rettore -, ma per le quali l’ateneo ha voluto guardare ancora di più al futuro, senza fermarsi ai finanziamenti della ricostruzione. Ai lavori di adeguamento e restauro sismico, saranno uniti anche quelli relativi agli impianti utili a rendere le strutture più efficienti dal punto di vista energetico e quindi sostenibili dal punto di vista ambientale.È una scelta, questa, di un ateneo responsabile anche dal punto di vista del cambiamento climatico. Era difficile e poco funzionale immaginare di far partire i cantieri del sisma e poi, in un secondo momento, quelli di efficientamento energetico e di adeguamento della normativa antincendio. Così abbiamo atteso di reperire i fondi dal Miur e, in parte, anche dalle casse dell’Università, per unire gli interventi».

Il completamento

Una volta completati i lavori - per i quali saranno necessari circa un paio di anni - gli edifici torneranno a funzioni simili a quelle che avevano prima dei danni del sisma, come è già successo per la Loggia del Grano e Piazza Strambi.

«La novità riguarda palazzo Ugolini che diventerà la biblioteca principale del Dipartimento di studi umanistici. L’obiettivo è quello di incrementare gli spazi di lettura e avere libri consultabili dagli studenti in orari più ampi rispetto a quelli attuali. Inoltre sono previsti spazi di svago per far stare insieme gli studenti senza uscire dall’Università: nel progetto c’è un bar, o meglio un caffè letterario pensato come luogo anche per piccoli eventi che si trova al piano terra e che si affaccia su piazza Garibaldi». Il ministero cofinanzia il 50% degli interventi, mentre l’altra parte viene coperta dai fondi del sisma e dall’ateneo. Per quanto riguarda Giurisprudenza, oltre ai 4,8 milioni del sisma, sono disponibili altri 2 milioni già acquisiti dal Miur e uno stanziato dall’ateneo. Palazzo Ugolini avrà a disposizione 3,4 milioni della ricostruzione e tre milioni e 800mila euro di ulteriori finanziamenti suddivisi per 630mila stanziati dall’ateneo e 3,2 milioni richiesti al Miur. Per palazzo Ciccolini, un milione arriverà dai fondi del sisma e un milione e 200mila euro dal Miur.

Gli spazi

E se da un lato si guarda al risultato finale, dall’altro sorge la necessità di stringere i denti per gli spazi che verranno meno: «Dovremo temporaneamente spostare la biblioteca attualmente situata a palazzo Ugolini, nel periodo necessario - dice McCourt -, e trasferire gli uffici amministrativi che verranno spostati nella appena rinnovata palazzina Tucci. È chiaro che sarà uno sforzo notevole e la temporanea mancanza di spazi fondamentali sarà un problema. Anche a palazzo Ciccolini saremo costretti a chiudere parzialmente una struttura che ospita importanti uffici amministrativi e dove si svolgono le riunioni di Senato e Cda, ed è chiaro che andiamo incontro a un periodo in cui dobbiamo essere tutti pronti al sacrificio per un risultato che sarà poi ottimo».

Tra le varie ipotesi, quella di alcuni trasferimenti nei locali ex Bnl: «Hanno ospitato una parte di Economia e ora che per quel settore i lavori sono conclusi, potremo usare quella struttura per Giurisprudenza. Poi fra poco più di due mesi avremo finalmente le chiavi della ex sede della Banca d'Italia che è costituita da tre edifici - palazzo Rotelli, palazzo Silvestri e palazzo Mozzi o dei Diamanti -, i quali formano un intero isolato del centro antico della città per un totale quasi novemila metri. Speriamo in tempi molto brevi di poter usare una parte della struttura come segreteria studenti e sede amministrativa».

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