«Il Lungomare nord si farà. I ritardi? Colpa di Ancona». L’assessore Baldelli: messi anche 12 milioni di euro in più

«Il Lungomare nord si farà. I ritardi? Colpa di Ancona». L’assessore Baldelli: messi anche 12 milioni di euro in più
«Il Lungomare nord si farà. I ritardi? Colpa di Ancona». L’assessore Baldelli: messi anche 12 milioni di euro in più
di Martina Marinangeli
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Venerdì 30 Giugno 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 13:34
ANCONA Regione e Comune di Ancona: se ci siete, battete un colpo. Il progetto dell’uscita dal porto andrà avanti azzoppato, lasciando la Flaminia ostaggio del traffico pesante, o si procederà anche con la realizzazione del Lungomare nord in tempi umani? Su questo, la Regione rassicura: «Il Lungomare nord si farà perché è un tassello fondamentale in quell’insieme di interventi che hanno l’obiettivo di valorizzare il triangolo logistico porto, aeroporto ed interporto, un patrimonio infrastrutturale che poche regioni in Europa possono vantare».
Parola dell’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli, che rimanda la palla in campo avversario: «La giunta Acquaroli è concentrata nel mettere a terra tutti gli interventi strategici che le precedenti amministrazioni regionali non sono riuscite a realizzare».  


I tempi


La buona notizia, dunque, è che il piano sul Lungomare nord non sarà quello di metterlo in un cassetto. Ma per i tempi, è tutta un’altra storia. Riavvolgiamo il nastro al lontano ottobre 2017, quando Ministero delle Infrastrutture, Rfi, Regione, Autorità di sistema portuale e Comune di Ancona siglano l’accordo di programma per l’opera da 52,8 milioni. La filiera istituzionale ci crede: mette le risorse, i tecnici, elabora i progetti. È il 6 maggio 2019 quando Rfi, soggetto attuatore, inoltra l’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di impatto ambientale al Ministero dell’Ambiente, corredata da una sfilza di documenti per ottenere l’ok. Poi, le sabbie mobili.


L’attesa del Via


Da lì non si è più usciti e il progetto è a tutt’oggi, dopo 4 anni, ancora in attesa della Via.

Ma cosa è successo? «La speditezza della procedura non è stata di certo aiutata da alcune richieste locali (il riferimento, pure non citandolo, è al Comune di Ancona, allora amministrato dalla giunta Mancinelli, ndr) - l’affondo di Baldelli - che sono andate nella direzione di un aggravio della progettazione, delle tempistiche e dei costi e che hanno, tra l’altro, reso necessario rimodulare l’Accordo di Programma originario. Noi abbiamo ripreso in mano il dossier e riallacciato le interlocuzioni istituzionali». E ricorda come «pochi mesi fa, la giunta Acquaroli abbia approvato la rimodulazione dell’Accordo di Programma stanziando ulteriori 700mila euro di risorse proprie ed ottenendo da Rfi, quale soggetto attuatore, la destinazione all’opera degli ulteriori fondi necessari, per quasi 12 milioni di euro aggiuntivi». Ma in attesa del Lungomare nord - che visti i ritmi di marcia fin qui tenuti, non vedremo nel breve periodo, per usare un eufemismo - che ne sarà della Flaminia, se con il progetto messo a gara la viabilità rimarrà esattamente com’è ora dal bypass della Palombella fino all’altezza dell’autosalone Bartoletti?


Secondo l’assessore, «l’Ultimo miglio alleggerirà il traffico lungo via Conca e quindi nella direttrice per l’ospedale regionale, e con la previsione di una prima rotatoria all’intersezione tra la stessa via Conca e la Flaminia eliminerà molti dei problemi di percorribilità garantendo sicurezza a quest’ultima. Ma non basta: la nuova bretella si collegherà direttamente con il raddoppio della strada statale 16 e quindi con il casello autostradale. Nel complesso mezzo miliardo di investimenti sulla viabilità del capoluogo». Ma senza Lungomare Nord, il progetto sarebbe obiettivamente azzoppato.
 

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