Da Roccafluvione ad Amandola, ad un passo (quasi) dal sogno: servono 110 milioni per 14 km

Da Roccafluvione ad Amandola, ad un passo (quasi) dal sogno: servono 110 milioni per 14 km
Da Roccafluvione ad Amandola, ad un passo (quasi) dal sogno: servono 110 milioni per 14 km
di Maria Teresa Bianciardi
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Martedì 1 Settembre 2020, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 09:39

AMANDOLA - Quattordici chilometri che aspettano da 70 anni: è l’ennesimo paradosso nella storia delle infrastrutture marchigiane che non riescono a vedere la luce se non a singhiozzo e con progetti rimasti quasi sempre sulla carta.



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Quello che raccontiamo oggi è il destino amaro del tratto di Pedemontana abbarbicato sui Sibillini martoriati dal terremoto, dimenticati nella ricostruzione e - beffa delle beffe - rimasti isolati anche dal punto di vista viario nonostante quelle zone abbiano insediamenti produttivi di notevole interesse per la regione. Come ad esempio Comunanza, tra Amandola e Roccafluvione, a cavallo tra le province di Fermo ed Ascoli. 
 
È proprio questa la lingua d’asfalto lunga 14 chilometri rimasta per la gran parte incompiuta, che la Regione Marche ha inserito nel dossier consegnato nei mesi scorsi al ministro Paola De Micheli per riuscire ad ottenere i finanziamenti necessari alla realizzazione dei tratti mancanti o mai avviati. In questo caso servirebbero 110 milioni, noccioline rispetto ai 530 della Sassoferrato-Cagli, ma che in tutti questi anni non si è riusciti a trovare nonostante le promesse e gli impegni assunti dalla politica. La storia di questo tratto risale alla metà nel Novecento, addirittura: all’epoca le amministrazioni iniziarono a capire che questo collegamento sui Sibillini sarebbe stato fondamentale negli anni a venire per la crescita dell’entroterra marchigiano.
La progettazione 
Nella primavera del 1987, Amandola ospitò anche un importante convegno presieduto dall’ex onorevole Merloni e alla presenza di illustri autorità della Regione. In quella occasione venne spiegato il progetto infrastrutturale e venne assicurato addirittura un primo parziale finanziamento. Due anni dopo iniziò un lungo percorso tecnico-amministrativo con l’assegnazione all’impresa Girola i lavori del primo stralcio di quest’opera - costo complessivo di circa 62 milioni di euro - che unisce la valle del Tronto a quella dell’Aso: ovvero il traforo di Croce (1580 metri) che venne completato con la galleria di Roccafluvione (580 metri) e 9 viadotti (2,6 km) per una lunghezza complessiva del tracciato, interamente collinare, di oltre 6 km e mezzo. 
Il taglio del nastro
L’inaugurazione dell’intero tratto è avvenuta nel 2007, 18 anni dopo l’aggiudicazione dell’appalto. «Il nuovo tratto - evidenziò all’epoca l’ormai ex Capo compartimento della viabilità per le Marche dell’ Anas Oriele Fagioli - permetterà agli automobilisti un risparmio dei tempi di percorrenza di circa 20 minuti rispetto all’attuale tortuoso percorso che attraversa l’omonimo valico di Croce di Casale a quota 738 metri». L’opera realizzata unisce la Valle del Tronto alla Val d’Aso, in particolare Ponte Marese nel Comune di Roccafluvione a Carbonaria nel Comune di Comunanza. A chiudere il cerchio i 14 km mancanti di collegamento in direzione Amandola, i cui lavori - secondo i calcoli effettuati dalla Regione - potrebbero essere portati a termine con un impegno di spesa di 110 milioni di euro. In tutto questo ovviamente ci ha messo del suo anche il terremoto del 2016 che ha spazzato via il passato per consentire ai territori del cratere di concentrarsi su un presente difficile da gestire. E sono passati altri quattro anni, alle prese con una ricostruzione immobile e la necessità di rilancio del territorio ulteriormente penalizzato dal sima: quattro anni che si aggiungono a quelli precedenti per il sogno ancora irrealizzato di vedere ultimata una transcollinare che scavalla due province ma che si dovrebbe spingere fino in Abruzzo.

Si tratta di un collegamento nord-sud, alternativo alla viabilità costiera dell’Autostrada A14 che si allunga su tre tratti: la Mezzina nel sud delle Marche, la Pedemontana che attraversa l’interno dell’Abruzzo e la Transcollinare nell’interno del Molise. Ma questa è un’altra storia.

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