Hackerato il profilo Facebook dell'assessore regionale Saltamartini. «Una truffa, non versate soldi su quel conto»

Il fake chiedeva versamenti a nome dell'esponente politico regionale

Hackerato l'assessore regionale Saltamartini. «Una truffa, non versate soldi su quel conto»
Hackerato l'assessore regionale Saltamartini. «Una truffa, non versate soldi su quel conto»
di Martina Marinangeli
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Giovedì 16 Novembre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 10:24

ANCONA Una truffa online stile principe nigeriano, ma in salsa marchigiana. Nel mirino degli hacker è finito l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che ha ieri suonato l’allarme affinché nessuno cadesse nella trappola dei pirati informatici intenti a spillare soldi a ignari malcapitati. «Ci siamo di nuovo. Mi hanno hackerato il profilo», scrive l’esponente della giunta regionale, lasciando intendere che non si tratti della prima volta che capita. Il finto Saltamartini dal profilo fake lancia l’esca: «Mi chiedevo se hai sentito parlare dell’assistenza finanziaria interna della comunità?». 

 


La chat


Si prodiga in spiegazioni: «Stanno aiutando le persone con contanti, pensionati, disoccupati, disabili, lavoratori a tempo pieno/parziale». Poi la chicca finale: «Sono così felice di aver ricevuto 50mila euro in contanti da loro e di aver visto il tuo nome sulla lista quando sono venuti a consegnare il mio. Quindi ho pensato di vedere se l’hai già ricevuto».

E qui scatta la trappola del Saltamartini fake, che prova a far abboccare chi legge. Anche se a credere che qualcuno, di questi tempi, regali 50mila euro così sull’unghia ce ne vuole. Ma tant’è.


La difesa


Per essere sicuro che la trappola non vada in porto, il vero Saltamartini blocca tutto sul nascere sbugiardando il profilo falso e chiedendo da quello ufficiale «la cortesia di non fornire informazioni sui vostri risparmi o sui vostri investimenti. Soprattutto non accogliete la richiesta di versamenti su conti correnti per mio conto». Tra le ragioni di tanta solerzia, anche un increscioso episodio del passato: «È già accaduto, qualche anno fa che due miei amici avessero versato 1.000 euro ciascuno su un conto corrente estero, sulla base di una mia (falsa) richiesta per aver smarrito portafogli e documenti in un fantasioso viaggio nel nord Africa». Qualche chilometro più a sud e sarebbe scattata direttamente la più nota truffa del principe nigeriano, chissà. 
Ma onde evitare che il copione si ripeta e altri amici, conoscenti o cittadini che si fidano di lui cadano nel tranello, Saltamartini chiude il post di denuncia con un monito: «Per cortesia non facciamoci truffare da questi delinquenti, poiché ogni euro può finanziare la tratta di esseri umani, armi e droga», l’anima del poliziotto che riemerge. Nessuno è al sicuro, bisogna stare in guardia. Ci aveva già pensato lo scherzo telefonico ai danni della premier Giorgia Meloni a darci la sveglia. E ora questo. Si salvi chi può.
 

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