Il governatore Acquaroli: «Non siamo ancora a rischio ma usiamo tutte le cautele»

Il governatore Acquaroli: «Non siamo ancora a rischio ma usiamo tutte le cautele»
Il governatore Acquaroli: «Non siamo ancora a rischio ma usiamo tutte le cautele»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Novembre 2021, 02:05

ANCONA - «Nessuno di noi può sapere con certezza quale sarà l’andamento della pandemia nelle prossime settimane ma tuttavia in questo momento il passaggio in zona gialla è da escludere, in quanto i ricoveri in area medica sono abbondantemente sotto il limite consentito».

Il governatore Francesco Acquaroli, da lunedì pomeriggio in isolamento a seguito di una riunione di giunta dopo la quale l’assessore Castelli ha scoperto di essere positivo, affida a un post su Facebook le sue argomentazioni per smentire ipotesi e ricostruzioni «che vorrebbero ancora la nostra regione a rischio zona gialla». Ma se la situazione non è ancora tale da far temere un cambio di colore, il presidente della Regione Marche guarda oltre, soprattutto per non troivarsi a gestire un cambio di colore proprio a ridosso del Natale. «Raccomando a tutti - scrive il governatore sul suo profilo social ufficiale - di prestare, in questa fase delicata, la massima attenzione e concentrarci nel rispetto delle regole che ormai tutti noi conosciamo. E cioè di indossare la mascherina nei luoghi chiusi e in caso di assembramento, di mantenere un distanziamento interpersonale e di curare l’igiene delle mani». Sembrano ormai accorgimenti superati, ricorda Acquaroli, «invece molto importanti per rallentare la corsa della curva pandemica e, insieme alla vaccinazione e al tracciamento, sono strumenti indispensabili per tenere sotto controllo il contagio e i ricoveri ospedalieri».


La prognosi di Acquaroli è confortata anche dai risultati di una recente analisi condotta sui flussi Covid dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Picone”, del Cnr, secondo cui al momento sono la Provincia di Bolzano e la regione Friuli Venezia Giulia ad avere i valori più prossimi a far scattare la zona gialla, soprattutto per l’afflusso di persone dai Paesi dell’Est, come Slovenia e Croazia, dove l’epidemia è in forte espansione. Nella provincia di Bolzano, secondo l’analisi del matematico del Cnr, la curva delle occupazioni nei reparti ordinari mostra un trend di frenata della crescita ma intanto è salito l’altro ieri al 15%, mentre la curva delle terapie intensive mostra ancora un trend di forte crescita lineare ed è al 9%. Le Marche, in Area medica, restano ancora lontane dalla soglia di rischio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA