Alluvione nelle Marche, un anno dopo. Acquaroli: «Mai più notti insonni, territorio in sicurezza»

La Regione «Impegnati 450 milioni, un lavoro senza precedenti»

Alluvione nelle Marche, un anno dopo
Alluvione nelle Marche, un anno dopo
di Andrea Maccarone
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Martedì 12 Settembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 15:10

ANCONA Quattrocento milioni di euro stanziati dal Governo Meloni sul triennio 22-24 per rialzarsi dalla tragedia che ha colpito le Marche il 15 settembre di un anno fa. Ventiquattro milioni stanziati dalla Regione Marche per il triennio 22-24, dalla dichiarazione dello stato di emergenza del Governo Draghi 6,1 milioni e 20,9 milioni dall’Ue per il fondo di solidarietà. Un impiego complessivo di risorse da oltre 450 milioni. «Il lavoro messo in atto fino ad oggi non ha precedenti - commenta il governatore Francesco Acquaroli -. Tutte le risorse disponibili sono state impegnate. Uno sforzo enorme da parte del Governo centrale e della Regione, per dare massimo supporto ad un territorio che in un decennio ha vissuto due terribili tragedie: nel 2014 e nel 2022».

 


Le risorse stanziate 


Lo sforzo a cui fa riferimento Acquaroli si è concretizzato nella possibilità di intervenire nell’immediato per dare una risposta tempestiva ai territori colpiti. «Alle persone che dopo quella tragedia vivono nella paura, non dormono più - ha sottolineato Acquaroli -, ferite che non si rimargineranno mai». Tredici le vittime provocate dalla devastazione dell’evento climatico. «Venerdì ricorderemo le vite strappate alla nostra comunità» ha accennato in un passaggio il presidente della Regione, facendo riferimento alla fiaccolata in programma a Pianello di Ostra. Dei 400 milioni stanziati ed impegnati, ne sono già stati erogati 44, a cui vanno a sommarsi i 6,1 milioni del governo Draghi, più 15 milioni 208 mila di fondi regionali così ripartiti: 13 milioni di interventi per la manutenzione dei fiumi (soldi gestiti dal Genio Civile Marche Nord), e 2 milioni 208mila euro di contributi per auto e furgoni danneggiati. L’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, ha passato a rassegna le gli interventi imminenti: «Il 18 settembre per esempio verrà abbattuto il ponte Garibaldi a Senigallia e abbiamo già un ponte pedonale provvisorio funzionante - ha detto - è in via di ultimazione la vasca di espansione di Bettolelle ed è partita la progettazione di altre due vasche prioritarie a monte di Passo Ripe e di Pianello d’Ostra già finanziate».


I fiumi 


In totale 106 gli interventi di somma urgenza improntati nell’immediato, a seguito della tragedia del 15 settembre dell’anno scorso, per una spesa complessiva di 13 milioni di euro. «Tra le opere messe subito in atto - racconta l’assessore Aguzzi - la pulitura del fiume Misa in tutta la sua lunghezza, la rimodulazione dei sedimenti all’interno e lo stoccaggio dei materiali in eccesso».

Valore totale: 1,8 milioni. E ancora: «Altri interventi - continua l’assessore - partiranno nei prossimi giorni: 3 sul Cesano, 2 sul Nevola e 1 sul Burano, per una spesa di 1,6 milioni di euro». Totale: 3,4 milioni di euro per i lavori sugli alvei dei fiumi toccati dagli eventi alluvionali. «Lavori mai fatti in precedenza» tiene a sottolineare Aguzzi, che rimarca la necessità «di mettere in sicurezza il territorio nella prima fase emergenziale riprendendo in mano lo studio del 2016 dopo alluvione 2014, per una serie di una serie di opere strutturali previste, ma solo parzialmente realizzate».

 
La sicurezza 


Il capo della Protezione civile regionale, Stefano Stefoni, ha posto l’attenzione sugli interventi per garantire la sicurezza dei corsi d’acqua: «La rimozione del materiale dall’alveo dei fiumi - spiega - serve a ripristinare l’ufficiosità idraulica dei fiumi, che restano puliti anche durante l’evento». Sulle prospettive degli interventi a medio-lungo termine, Stefoni sostiene «che occorre rifare i ponti senza campata in alveo - afferma -. Il vantaggio che ne consegue riguarda in primis la rete viaria, che resta operativa anche durante l’evento e nel post emergenza». 
 

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