L’ad di Aeroitalia Intrieri disposto a continuare dopo il 15 marzo: «Bando deserto? Proseguiamo noi con i voli di continuità»

«Ma rivediamo gli orari per una gestione sostenibile. Ne vorrei discutere con Acquaroli»

L’ad di Aeroitalia Intrieri disposto a continuare dopo il 15 marzo
L’ad di Aeroitalia Intrieri disposto a continuare dopo il 15 marzo
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 08:41

ANCONA Oscillando tra l’onesta autocritica («avremmo dovuto ammettere le nostre difficoltà tecniche e chiedere a novembre un mese di pazienza») e quel tanto che basta di vittimismo («nessuno però ci ha fatto sconti, tutti lì ad aspettarci al varco») l’amministratore delegato di Aeroitalia Francesco Gaetano Intrieri tradisce sentimenti più di rimpianto che di rancore, per come sta finendo l’avventura marchigiana della sua compagnia aerea. Il 15 marzo è previsto l’ultimo volo dei suoi aerei sulle tratte della continuità territoriale tra il Sanzio e gli scali di Linate, Fiumicino e Napoli. 

Il rimpiazzo

Forse. Perché se nessun’altra compagnia fosse disponibile a rimpiazzare Aeroitalia, aderendo entro lunedì al bando emesso dall’Enac con procedura d’urgenza per un gestione ponte di sette mesi, lui garantisce che (se è gradito) non lascerà a piedi i marchigiani che dal primo ottobre possono viaggiare a prezzo calmierato tra l’aeroporto di Ancona-Falconara e i tre scali nazionali. «Se il nuovo bando andasse deserto siamo disposti a continuare noi, non chiediamo migliori compensazioni finanziarie, solo orari compatibili con una gestione dei nostri aerei che ci consenta di salvaguardare criteri minimi di economicità».

Il tentativo bis

Una mossa a sorpresa? In realtà una replica del tentativo già fatto (invano) cercando un incontro vis à vis con il governatore Acquaroli per ridiscutere l’organizzazione dei voli. «L’ho visto all’inaugurazione dei voli, gli ho stretto la mano alla Fiera di Rimini, ma non ho avuto mai il piacere di parlarci davvero. Continua a dire che i voli di continuità riguardano l’Enac e la compagnia, non la Regione. Eppure lo riguarda eccome, perché se i voli di continuità vanno male, o addirittura si interrompono, perdiamo tutti. A partire dai cittadini marchigiani». Intrieri cerca il Corriere Adriatico per chiarire le sue precedenti dichiarazioni sui retroscena del contratto di marketing da 750mila euro con l’Atim. «Non intendevo dire che senza quel contratto di promozione non avrei partecipato al bando dell’Enac, ma che quel contratto, legato ai voli commerciali per Barcellona, Vienna e Bucarest, era importante per rendere sostenibili economicamente le condizioni imposte dal bando Enac. Il contratto con Atim l’abbiamo firmato il 31 luglio, la nostra partecipazione al bando è precedente», chiarisce per fugare ogni sospetto di un accordo precedente, a mo’ di incentivo per partecipare al bando.

Let’s Marche

Poi il contratto per la promozione della campagna Let’s Marche è saltato perché Atim non ha pagato, a partire dalla prima fattura da 250mila euro e Aeroitalia, a fine gennaio, ha ottenuto dal tribunale di Roma un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo. «L’Atim ha fatto opposizione - ricorda Intrieri - ma intanto la nostra compagnia, entro 120 giorni dall’emissione, potrebbe escutere quell’atto ingiuntivo da 302mila euro e far pagare l’Atim.

Mi dicono che sia proprio questa vertenza a ostacolare una trattativa con la Regione. Ma cosa avrei dovuto fare? Rinunciare al corrispettivo di un contratto che abbiamo da parte nostra onorato? Gli azionisti di Aeroitalia chiederebbero i danni a me».

Insomma, Intrieri sta alla finestra, fino a mezzogiorno del 4 marzo, quando scade il nuovo bando. «Ho sentito fare anche i nomi di Ita e Volotea, ma non so con quali aerei potrebbero svolgere il servizio, visto che i loro velivoli sono da 150 posti e sarebbero assolutamente inadeguati al flusso di passeggeri su Ancona. Potrebbe provarci Sky Alps, che comunque ha aerei più grandi di quelli che stiamo utilizzando». Il problema, anche per Aeroitalia, è stato proprio di taglia. Su Ancona servivano gli Atr da 72 posti e Aeroitalia, per gestire la continuità territoriale, s’era servita di una compagnia romena, la Air Connect. Che però non si è dimostrata all’altezza. «Quando abbiamo compreso che i loro problemi tecnici non si risolvevano, all’inizio di novembre l’abbiamo acquisita. Abbiamo fatto un salvataggio in corsa, sottovalutando gli effetti di questa operazione, che ci ha creato gravi problemi a novembre e dicembre, costringendoci a ritardi e cancellazioni per indisponibilità di un velivolo. Avremmo dovuto - riconosce Intrieri - chiedere a tutti un po’ di pazienza, che nel giro di un paio di mesi avremmo risolto i problemi. Abbiamo sbagliato e ce ne andiamo proprio ora che i nostri aerei volano ormai con grande puntualità. Questo è il mio rimpianto più grande».

La massima

Ancona addio? «Mai dire mai, è la prima regola di un imprenditore lucido - risponde Intrieri - mi dicono che negli allegati tecnici del bando si lascia spazio a un possibile negoziato con operatori che siano pronti a garantire i voli dal 16 marzo fino al nuovo bando di ottobre». Se nessuno si fa avanti, Aeroitalia è disponibile a discuterne, sia con l’Enac che con la Regione Marche, ma non alle condizioni dell’attuale bando che, dopo averle accettate a luglio, adesso per Intrieri «sono insostenibili per chiunque».

Non solo soldi

Non si tratta di soldi, chiarisce, ma di rimodulare le condizioni operativa dei voli tarandole anche sui flussi di passeggeri, che nei primi mesi hanno garantito percentuali di riempimento intorno al 20-22%. «Per essere minimamente sostenibili - spiega Intrieri - le tratte dovrebbero avere rotazioni tali che mi permettano di basare al Sanzio un solo aereo e di lasciarne uno di scorta, pronto a intervenire nel giro di due ore in caso di problemi. Per non lasciare a piedi nessuno».

Offerte possibili fino a lunedì 4

C’è tempo fino a mezzogiorno del 4 marzo per aderire alla procedura negoziata di emergenza avviata dall’Enac. La procedura prevede che il nuovo vettore si impegni a garantire il servizio per un periodo di 45 giorni rinnovabili fino a complessivi 7 mesi, in modo di fare da ponte fino alla nuova gara che partirà dal primo ottobre. L’inizio del servizio è previsto non oltre il 16 marzo, in modo da non lasciare buchi. 

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