“La Terra a Tavola”: presentato il corso
per formare comunicatori di benessere

I partecipanti all'iniziativa
I partecipanti all'iniziativa
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Martedì 5 Aprile 2016, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 22:08

CAMERANO - E’ la bellezza che fa da culla al buono. E le Marche - ricche di storia, armonia ed eccellenze enogastronomiche - ne sono un esempio. E’ qui che batte forte il cuore e le emozioni fanno da padrone. Ma bisogna saper tirare le fila. E’ quanto intende fare il corso post lauream “La Terra a Tavola” per “Narratore del gusto, della cultura e delle tipicità italiane, comunicatore di benessere” dell’università di Urbino – dal 16 maggio al 10 giugno al campus scientifico “Enrico Mattei”  - presentato all’azienda vinicola Silvano Strologo di Camerano.
 



Il corso è stato salutato con favore dall’assessore all’Agricoltura e all’alimentazione e vice presidente della Regione Marche Anna Casini. “Nelle Marche - ha rilasciato detto in una dichiarazione -, terra  plurale sin dal nome,  ad ogni mutazione del paesaggio corrispondono i sapori, gli aromi e i profumi delle creazioni della cucina locale accompagnati da decine di vini doc e  docg. 

"L’iniziativa dell’Università di Urbino – ha aggiunto - è quindi una preziosa opportunità  per far conoscere la poliedrica offerta dei prodotti marchigiani non solo per la loro indiscutibile qualità, ma anche per il loro legame con il territorio, la cultura, la storia e il paesaggio. Il pregevole obiettivo di questo corso di alta specializzazione infatti, è formare una figura professionale, molto attuale e richiesta di questi tempi,  in grado di narrare i gusti e i profumi della frutti della nostra terra, accompagnando per mano, chi  legge, guarda o ascolta, dalle montagne, attraverso le colline, fino al mare. Ricordo che agricoltura, agroalimentare ed enogastronomia sono asset di straordinaria importanza per le Marche.

"Il loro valore economico –ha concluso - è in costante aumento grazie soprattutto all'export e riveste un ruolo fondamentale per la crescita dell'occupazione e del reddito della nostra regione”.
 
“Il nostro fine - ha detto il prof Rodolfo Coccioni ordinario di Paleontologia e direttore del corso – è creare nuove figure professionali in grado di raccontare  cosa c’è dentro il prodotto buono, saper parlare della sua anima e del suo cuore per far parlare la mente e il cuore prima che arrivi al palato, saper raccontare perché un prodotto buono ha un valore così diverso da un altro simile e saper narrare la cultura e la bellezza del luogo nel quale questo prodotto buono nasce. La regione Marche ci sembra opportuna come capofila di questo progetto”.
 
All’incontro erano presenti i docenti del corso: Olivia Nesci docente di geomorfologia, Gianni Volpe architetto e storico del territorio, Giuseppe Cristini consulente enogastronomico e Claudio Modesti medico enogastronomo, Marco Menichetti ricercatore di Geologia Strutturale. Presente, fra gli altri, anche il neo presidente dell’Accademia dello Stoccafisso Giuseppe Pandolfi, ex direttore del dipartimento di Medicina preventiva e direttore del servizio di Igiene degli alimenti di Ancona.

Il prof Coccioni ha ricordato la proposta di legge presentata due settimane fa alla Camera sull’insegnamento obbligatorio nelle scuole secondarie di “Storia e civiltà del vino”. “Qualcosa nella nostra cultura del cibo - ha detto - sta dunque cambiando”. “Credo nell’alta formazione – ha sottolineato Cristini - . Questa Italia si risolleverà quando ogni giorno avremo voglia di trovare qualcosa di bello”.

“Cerchiamo di sollecitare corde che altrimenti restano appiattite – ha aggiunto il prof Volpe -.
Anche dal punto di vista turistico. Ci sono luoghi da visitare partendo non dal monumento più famoso ma da quello dimenticato”.

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