Il branco l’aveva lasciata da sola: la lupa Sibilla curata e liberata. Era stata adottata dal Parco dei Sibillini

Il branco l’aveva lasciata da sola: la lupa Sibilla curata e liberata. Era stata adottata dal Parco dei Sibillini
Il branco l’aveva lasciata da sola: la lupa Sibilla curata e liberata. Era stata adottata dal Parco dei Sibillini
di Daniel Fermanelli
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Sabato 10 Febbraio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 11:28

VISSO Gravemente malata, era stata abbandonata dal branco. Ma da venerdì scorso per la lupa Sibilla è iniziata una seconda vita: finalmente può correre di nuovo libera sui monti. La sua è una storia di riscatto, di rinascita. Proprio quella rinascita che sta cercando un intero territorio colpito dal sisma, di cui l’animale, per certi versi, è diventato un simbolo. Il nome Sibilla, in onore dei Monti Sibillini, è un augurio di longevità. E la lupa è riuscita a sopravvivere per miracolo.

La vicenda

Il Parco nazionale dei Monti Sibillini ha concluso con successo l’intervento di rilascio in natura.

Una storia iniziata il 3 ottobre dello scorso anno, quando la lupa, a poco più di quattro mesi di età, era stata ritrovata nei pressi di Norcia in condizioni molto debilitate a causa di una grave forma di rogna, che tra l’altro l’aveva resa completamente senza pelo. Per le prime cure, grazie all’associazione WildUmbria, era stata subito trasferita all’ospedale veterinario didattico dell’Università di Perugia. Subito stabilizzata, l’hanno accolta in una struttura dell’associazione per un lungo periodo di degenza. Una volta guarita, il 20 dicembre, era stata trasferita al Centro di recupero degli animali selvatici (Cras) di Castelsantangelo sul Nera, gestito dal Parco, in attesa di una ricrescita completa del suo pelo e di condizioni meteorologiche più idonee alla liberazione. In questa struttura è stata seguita costantemente per valutare il raggiungimento di uno stato fisico idoneo alla sopravvivenza in natura. E nei giorni scorsi Sibilla ha mostrato buone condizioni di salute, con normali parametri nella mobilità e nel comportamento.

L’attenzione

La ricrescita del pelo era stata completata. Le attività di cura, gestione e alimentazione dell’animale, sia al centro di WildUmbria, sia al centro di Castelsantangelo sul Nera, si sono svolte prestando la massima attenzione a non mettere in atto interazioni con l’uomo tali da favorire comportamenti di imprinting o comunque confidenti. Il rilascio dell’animale è avvenuto con delicate operazioni di cattura con la telenarcosi. Per il ritorno in natura di Sibilla è stata scelta una valle nel territorio di Norcia, che presenta le caratteristiche ambientali idonee: presenza di boschi, prede naturali, radure e punti d’acqua. Un’area che, per i dati a disposizione del Parco dei Monti Sibillini, ricade nel territorio del suo branco di origine. La lupa è dotata di radiocollare satellitare che consentirà di seguirne costantemente i movimenti. La speranza è che possa riadattarsi bene alla vita in natura e ricongiungersi al proprio gruppo familiare, da cui è rimasta separata per oltre quattro mesi.

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