VALFORNACE - Braccio di ferro tra il Comune e una cittadina residente in una casetta per gli sfollati. L’amministrazione comunale ha infatti incaricato un legale per avviare un’azione civile per contestare la legittimità della cittadina a risiedere nella struttura.
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Tutto è nato dal fatto che la donna abita nella casetta assegnata alla madre, ma quest’ultima è venuta a mancare nel settembre del 2019, facendo cadere - secondo la posizione del Comune - il diritto della donna di continuare a risiedere nella struttura.
Per questa ragione, nei mesi scorsi l’amministrazione comunale aveva avviato un procedimento legale finalizzato allo sgombero della soluzione abitativa d’emergenza.
L’azione, però, non ha avuto la fine sperata dall’ente locale, in quanto il giudice ha disposto l’archiviazione del procedimento con la motivazione che sul caso non sussistono estremi di reato.
Alla luce del pronunciamento l’amministrazione comunale ha intrapreso un’altra strada, quella dell’azione civile, per far valere le proprie ragioni.