Coronavirus nelle Marche, la discesa c'è ma è ancora lenta: in meno di due mesi 16mila contagiati

Coronavirus nelle Marche, la discesa c'è ma è ancora lenta: 16mila contagi in meno di due mesi
Coronavirus nelle Marche, la discesa c'è ma è ancora lenta: 16mila contagi in meno di due mesi
di Andrea Taffi
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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 02:45

ANCONA - Che scendano i casi di nuovi positivi è senza dubbio un segnale interessante anche se gli epidemiologi raccomandano analisi non su dati fotografici ma sui di periodo obbligatoriamente omologhi. Proviamo a partire allora dal secondo giorno dell’ultima settimana di gennaio che porta 253 positivi su 1517 tamponi molecolari delle nuove diagnosi per un’incidenza del 16%.

È un dato fotografico che sarebbe molto utile raccogliere ed elevarlo a paradigma di quella che si spera una nuova discesa. Non è così e non solo per frenare gli eccessivi ottimismi. Per due motivi: lo stato di occupazione degli ospedali è ancora su livelli sopra soglia: nei reparti di cure intensiva non ci sono significativi diminuzioni di pazienti (222 lunedi, ieri 217) e lo stessa considerazione si riflette anche sul totale dei ricoverati.

Oltre i dati giornalieri

Molto al di là del dato giornalieri ci sono i numeri delle ultime sei settimane che possono raccontare un’altra storia rispetto alla piccola e non marcatissima flessione che la pandemia ha fatto registrare negli ultimi otto giorni. 

Sedicimila contagi in 6 settimane

Intanto partiamo dal dato generale dei positivi che dal 22 dicembre nelle Marche ha fatto segnare qualcosa come 16mila nuovi contagi in appena 40 giorni rispetto ai 37mila contati da marzo a dicembre.

Breve lasso di tempo, elevata mole di contagi. I numeri dicono anche in quali territori si faccia fatica a far indietreggiare l’influenza che tra i sintomatici porta polmoniti e danni agli organi principali. 

Un ritmo forsennato

Ancona che tra 22 e 29 dicembre aveva circa 650 contagiati nelle successive quattro settimane ha marciato a ritmmi forsennati: da i 1000 e i 1200 contagi per settimana. Solo nell’ultima settimana è scesa a circa 900. Ma di gran lunga resta la zona dove la diffusione del contagio viaggia a gonfie vele. La flessione? Leggera, appunto. Considerazioni simili si possono fare per le province di Pesaro e Macerata, le altre due osservate speciali nel fixing degli epidemiologi regionali. Pesaro ha ballato tra i 900/1000 nuovi contagi a cavallo delle festività per scendere a 700 a metà gennaio e nell’ultima settimana a 600. 

Il dato più duro da digerire

Andamento analogo a Macerata: la progressione in crescita fino alla settimana tra 5 e 12 gennaio (400, 600 e poi 800) poi riflusso lento dà metà mese in poi (600, 500). Il dato più duro da digerire in parallelo è quello dell’occupazione dei reparti degli ospedali. In queste settimane osservate siamo partiti da 61 pazienti per arrivare al picco di martedì scorso (85 in rianimazione) e ora sono 73. 

La curva delle semintensive

Stessa curva per le subintensive: da 132 fino a 162 fino a 9 giorni fa e ora siamo a 144. Così si fa fatica parecchio a gestire lo sforzo di medici, infermieri e ausiliari anche se il completamento del ciclo del vaccino ha portato l’enorme vantaggio di far lavorare una larga parte del pesonale in condizioni di sicurezza. La pressione dei reparti ordinari conferma le sensazioni di un arretramento leggero: da 289 ricoverati si è risaliti a 425 e ora siamo complessivamente a 401 pazienti. Tantissimi. 

Gli anziani nelle Rsa dedicate

Ancora e infine: gli anziani ospiti delle Rsa dedicate che non si sono mai mossi da quota 235/240. Tutto questo per confermare che l’ultimo straripamento del Covid in regione non è pienamente rifluito negli argini. Saltamartini ieri ha parlato di Rt a quota 0,98. Appena sotto il filo della zona gialla con gli indicatori degli ospedali sopra soglia. Lo dicono anche i 15 decessi registrati nella giornata di ieri: 7 uomini e 8 donne tra i 66 e i 92 anni tutti con patologie pregresse. Come stavamo 6 settimane fa? Il 22 dicembre si registravano 4 persone decedute e il totale delle vittime era a 1495. In 50 giorni se ne sono andate 414 persone, un quarto dell’intero bilancio luttuoso del Covid delle Marche.

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