C’è un nuovo tesoro archeologico a San Severino. Spuntano lame, schegge e blocchi

I ritrovamenti nelle località di Stigliano e Chigiano. Il sito è del Paleolitico superiore

C’è un nuovo tesoro archeologico a San Severino. Spuntano lame, schegge e blocchi
C’è un nuovo tesoro archeologico a San Severino. Spuntano lame, schegge e blocchi
di Daniel Fermanelli
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 16:03

SAN SEVERINO Un gruppo di riceratori del Cnrs francese, il Centre National de la Recherche Scientifique, composto da Elisa Nicoud, Valentina Villa, e dell’Università di Ferrara, con il professor Marco Peresani, sotto l’egida dell’École Française de Rome, ha avviato una serie di indagini volte alla scoperta di occupazioni umane paleolitiche nel territorio di San Severino

 



L’autorizzazione 


Le attività si sono svolte con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio e in collaborazione con i proprietari e gli affittuari dei terreni, gli appassionati locali e con il supporto logistico del Comune di San Severino Marche. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Domenico Pascucci, medico chirurgo settempedano, tenne un registro di tutti i reperti archeologici rinvenuti nel territorio comunale, tra cui centinaia di strumenti in pietra scheggiata risalenti al Paleolitico, raccolti nei campi dai contadini. Questi reperti sono ora conservati presso la Soprintendenza e il Museo archeologico Nazionale di Ancona. Numerose segnalazioni di ritrovamenti nelle località di Stigliano e Chigiano hanno indotto gli archeologi a effettuare scavi meccanici per confermare la loro presenza in contesto stratigrafico. Grazie anche alla conoscenza dell’area da parte del settempedano Elio Antonini, è stato scoperto un sito archeologico del Paleolitico superiore la cui età è stimata intorno ai 20mila anni, alla fine dell’ultima glaciazione. 


I particolari 


Chiamato “Chigiano U Piana”, il sito si trova a più di un metro di profondità negli antichi sedimenti alluvionali del fiume Musone. Qui sono state rinvenute centinaia di lame, schegge e blocchi, prodotte dagli Homo sapiens utilizzando in particolare la selce nota come scaglia rossa, proveniente dagli affioramenti delle colline settempedane. I sedimenti in cui sono conservati i reperti archeologici sono stati campionati e saranno analizzati per poter ricostruire precisamente l’ambiente e il clima contemporanei delle occupazioni umane. Per il momento è stato scavato solo un metro quadrato e la trincea è stata chiusa in attesa dell’avvio di uno scavo più ampio nei prossimi anni. Questa meravigliosa scoperta incoraggia comunque ulteriori ricerche nel Comune di San Severino, alla ricerca di altri siti anche del Paleolitico medio e inferiore, cioè dell’epoca dei Neanderthal e dei loro antenati, gli Heidelbergensis. Per la nuova campagna di sondaggi e scavi è stato fondamentale il lavoro svolto dagli esperti del Centre National de la Recherche Scientifique, dell’Università di Ferrara, dell’École Française de Rome, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata oltre che dai tecnici del Comune. Sindaco e amministrazione comunale ringraziano quanti hanno operato sul campo insieme alla ditta Reical di Andrea e Massimo Renzi, e i proprietari dei terreni: Nunzio e Simone Fattobene, Cristina Marcucci e Maurizio Novelli, Francesco Belardini, Luciana Rossetti, Paride Belardini, Sonia Belardinie, Roberto Prato, Michele e Domenico Rossetti, Andrea Eusebi, Rinaldo Pieraligi, Franca Rossetti e Enrico Pacini. Ringraziati anche l’architetto Massimo Pennacchioni ed Elio Antonini, esperto della materia. Un ringraziamento, da parte del Comune, anche al ristorante Marisa per il supporto logistico.

 

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