San Severino, ancora polemiche per la cerimonia per i due fascisti uccisi. La sindaca Piermattei: «Non c’è alcun significato politico»

San Severino, ancora polemiche per la cerimonia per i due fascisti uccisi
San Severino, ancora polemiche per la cerimonia per i due fascisti uccisi
di Monia Orazi
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 08:41
SAN SEVERINO Commemorazione pubblica in memoria di Camillo Fulvi e Alberto Sfrappini: il giorno dopo l’intervento della famiglia Fulvi che ha detto di non essere stata avvertita e chiede di non strumentalizzare la vicenda storica della morte del loro congiunto, intervengono l’amministrazione comunale, il Partito democratico di San Severino ed il consigliere comunale Francesco Borioni, capogruppo di minoranza di San Severino futura.  


 
La posizione 

 


L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Rosa Piermattei chiarisce la sua posizione, cercando di smorzare i toni: «In relazione alle polemiche che hanno fatto seguito all’annunciato ricordo di Camillo Fulvi Alberto Sfrappini a ottant’anni dalla loro scomparsa, intendiamo ribadire che la cerimonia, promossa e organizzata dalla Associazione combattenti e reduci della provincia di Macerata, vuole semplicemente ricordare la morte di due nostri concittadini. La manifestazione, inoltre, cade a ridosso dell’anniversario dell’Unità d’Italia, celebrazione che richiama all’unione e al vero senso della storia della nostra nazione. La cerimonia del 25 marzo, nel rispetto di tutti, non avrà altro significato, fa sapere l’amministrazione comunale -, se non quello per cui è stata patrocinata». Una nota stringata quella del Comune, che ha ricordato anche come «nel 2022 la città è stata insignita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella della medaglia d’oro al merito civile, per la partecipazione alla lotta partigiana». Il Partito democratico, in una nota a firma del segretario locale Giovanni Chiarella, esprime invece tutte le proprie riserve di fronte al patrocinio concesso dal Comune alla commemorazione: «Stando a quanto emerge dalla promozione dedicata a questo evento - affermano i dem -, si tratterebbe più che di una commemorazione, di una celebrazione pubblica dell’avvenimento. Siamo certi che ci sia stata una attenta valutazione alla trattazione di questo argomento? Gli stessi familiari delle vittime hanno dichiarato di non essere stati coinvolti, asserendo di preferire, come negli anni precedenti, una commemorazione privata per i loro congiunti al riparo da strumentalizzazioni ideologiche e politiche. Non possiamo che condividere questa linea in quanto riteniamo, che la storia ha già espresso un giudizio univoco su questi fatti e una amministrazione comunale debba valutare in maniera precisa la ricaduta delle proprie azioni, le quali espongono la stessa amministrazione e la città tutta». Chiarella invita ad un chiarimento pubblico il sindaco Rosa Piermattei: «Temiamo che i nostri amministratori abbiano aderito e patrocinato questa iniziativa con grande superficialità ed approssimazione, ci auguriamo, senza considerare i possibili rischi: prima di tutto quello di scadere nella strumentalizzazione. Chiediamo pertanto al sindaco e alla giunta tutta, di chiarire in maniera precisa ed inequivocabile, in base a quali presupposti è stato concesso il patrocinio, quali sono gli intenti e le motivazioni che stanno alla base di questa scelta». 
 


L’intervento 


Sulla stessa linea l'intervento del consigliere comunale Francesco Borioni: «Sarebbe bene riflettere prima di concedere con troppa disinvoltura patrocini, allori e pubbliche commemorazioni alla presenza delle istituzioni e, addirittura, degli alunni delle scuole. I morti vanno tutti rispettati, ma senza mai dimenticare chi lottava dalla parte giusta e chi, invece, da quella sbagliata. Il sindaco di una città insignita della "medaglia d'oro al valore civile per la partecipazione alla lotta partigiana", che ha giurato sulla Costituzione, deve necessariamente chiarire la propria posizione e quella della sua giunta». 

 

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