La proposta dei consiglieri Rovazzani e Nalmodi: «La giunta impieghi nei lavori utili chi riceve il reddito di cittadinanza»

Il Comune di Porto Recanati
Il Comune di Porto Recanati
di Giulia Sancricca
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Venerdì 5 Novembre 2021, 11:03

PORTO RECANATI - I consiglieri di “Porto Recanati 21-26” colgono l’assist della vicina Recanati e presentano una mozione affinché, anche in città, vengano istituti progetti utili alla collettività, portati avanti dai cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza. «Non nascondiamo che la mozione prende spunto dall’iniziativa di Recanati - spiegano la capogruppo Maria Grazia Nalmodi e il consigliere Alessandro Rovazzani - . Ma quando idee valide ci danno l’ispirazione per la nostra comunità non crediamo ci si debba vergognare». 

 
In sostanza, nella mozione, i due consiglieri di minoranza sottolineano come «l’attuale Governo abbia riconfermato, nella manovra di bilancio 2022, il reddito di cittadinanza. Una manovra che sta facendo molto discutere in quanto sono emersi, grazie ai controlli delle forze dell’ordine, diversi “furbetti” che usufruivano del contributo senza averne titolo. Visto, quindi, il periodo di crisi occupazionale, riteniamo doveroso dare dignità alle persone disoccupate oneste. Diversi Comuni, tra cui Recanati, hanno già proposto e attuato progetti utili per la collettività, attraverso i quali potranno essere impiegati i cittadini percettori del reddito di cittadinanza. Vi sono innumerevoli possibilità di lavoro socialmente utile che potrebbero servire anche alla nostra comunità e per questo impegniamo la giunta e il sindaco ad attivarsi per far partire i progetti ed informarsi sulla possibilità di finanziamenti regionali o statali, costituendo anche un tavolo per individuare soggetti preposti alla vigilanza del progetto». Nella mozione, Nalmodi e Rovazzani propongono alcuni esempi di lavoro in cui i cittadini potrebbero essere impegnati. «I percettori del reddito di cittadinanza residenti nel Comune dovranno, a pena di revoca dell’assegno mensile, dare disponibilità per almeno 8 ore settimanali e fino ad un massimo di 16, a svolgere attività non retribuite in diversi settori, fino a quando non verranno inserite nel mondo del lavoro. Alcuni esempi di possibili attività da svolgere sono il supporto per l’assistenza domiciliare o telefonica alle persone anziane, per la manutenzione del decoro e del verde pubblico o nella pulizia delle spiagge. Ma anche la distribuzione di materiali informativi e kit per la raccolta differenziata e la sistemazione degli archivi della biblioteca. Non abbiamo individuato i settori nello specifico - spiegano - poiché potrà essere l’amministrazione a farlo». 
 
«Come città abbiamo la necessità di incrementare gli addetti nell’amministrazione - concludono - e, visti i limiti nelle assunzioni, queste persone potrebbero dare supporto e sostegno alla cittadinanza. È chiaro che esse non dovranno sostituire il personale comunale, ma rappresentare un quid in più per la città e per loro stessi, dal momento che potrebbero sentirsi maggiormente gratificati».

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