San Benedetto, accusa di peculato per la dirigente Catia Talamonti. Consiglio comunale urgente: «Il Comune sia parte civile»

San Benedetto, accusa di peculato per la dirigente Catia Talamonti. Consiglio comunale urgente
San Benedetto, accusa di peculato per la dirigente Catia Talamonti. Consiglio comunale urgente
di Alessandra Clementi
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Aprile 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 07:09

SAN BENEDETTO Un consiglio comunale urgente per discutere la mozione in cui si impegna il Comune a costituirsi parte civile, entro il prossimo 23 aprile, nel processo che vede sul banco degli imputati la dirigente al bilancio Catia Talamonti accusata di peculato. Richiesta che è stata rivolta all’ufficio di presidenza da parte del Gruppo misto e dell’intero centrosinistra. “Indirizzi in materia di imparzialità, buon andamento dell’amministrazione e tutela degli interessi patrimoniali ed extra patrimoniali del Comune”.  È il titolo della mozione, inviata anche alla Procura e alla Prefettura, che riporta le firme dei consiglieri Giorgio De Vecchis, Simone De Vecchis, Paolo Canducci, Aurora Bottiglieri, Luciana Barlocci e Annalisa Marchegiani, mentre ha deciso di rimanere in un angolo a guardare il centrodestra, anche se tale scelta non esclude che la coalizione possa votare a favore della mozione. Tutto riferito a una vicenda che risale a quando la dirigente Talamonti ricopriva il ruolo di presidente della Picenambiente e per il quale ha percepito compensi per 80mila euro che avrebbe dovuto riconsegnare all’ente, mentre stando alla posizione della dirigente tale cifra le spettava di diritto. Fatto a cui è seguito l’esposto, a firma del sindaco Antonio Spazzafumo, presentato nel gennaio del 2022 e supportato dal parere legale, circa la sussistenza dei presupposti per il recupero di denaro in favore del Comune.

L'esposto

Esposto a cui è seguita una richiesta di rinvio a giudizio ai danni della dirigente con tanto di sequestro preventivo di 41.638 euro fino ad arrivare alla fissazione dell’udienza preliminare per il prossimo 30 aprile.

Da qui la mozione di parte dell’opposizione che impegna il Comune a costituirsi parte civile come solitamente avviene nei processi penali in cui l’ente è parte offesa e tenuto conto del danno patrimoniale subito. Danno di fronte al quale a oggi non risulta in alcun modo avviate azioni legate al recupero del denaro. Un sollecito rivolto all’ente al fine di tutelare patrimonialmente ed extra-patrimonialmente il Comune. Senza dimenticare che sempre sulla stessa questione è pendente anche un procedimento di responsabilità amministrativa per danno erariale dinanzi alla Corte dei conti delle Marche. Ora la palla passerà all’ufficio di presidenza che dovrà decidere se convocare o meno il consiglio d’urgenza visto che la prossima assise è in programma per il 23 aprile ma sarebbe troppo tardi se il Comune dovesse decidere di costituirsi parte civile nel processo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA