Maxi inchiesta sul Mose di Venezia: confiscata a Pioraco la villa dell'ex numero due della Finanza Spaziante, diventerà un centro di recupero

Maxi inchiesta sul Mose di Venezia: confiscata a Pioraco la villa dell'ex numero due della Finanza Spaziante, diventerà un centro di recupero
Maxi inchiesta sul Mose di Venezia: confiscata a Pioraco la villa dell'ex numero due della Finanza Spaziante, diventerà un centro di recupero
di Daniel Fermanelli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Febbraio 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 12:55

PIORACO - Una splendida villa situata a Pioraco è stata confiscata a Emilio Spaziante, ex generale e numero due della Guardia di finanza. E il prefetto Bruno Corda, direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha avviato una procedura per assegnare una serie di immobili, tra cui quello dell’ex ufficiale delle Fiamme gialle, arrestato nel 2014 nell’ambito dell’inchiesta sul Mose di Venezia (il sistema di dighe mobili per la salvaguardia dal fenomeno dell’acqua alta).

Il generale a tre stelle in pensione, che aveva scalato la gerarchia del Corpo, fermandosi a un passo dal vertice, patteggiò quattro anni per concorso in corruzione.   

I dettagli

Nel lungo elenco dei beni nella disponibilità dell’Agenzia, accanto ai patrimoni dei grandi boss mafiosi, adesso figurano - proprio come nel caso di Spaziante - anche quelli espugnati ai protagonisti di importanti scandali pubblici. La villa di Pioraco è immersa nel verde e ci sono anche un maneggio con scuderia e una piscina. Il valore stimato è di 280.800 euro. Ora il direttore Corda vuole utilizzare l’immobile «per la realizzazione di progetti di prevenzione, cura e riabilitazione in materia di dipendenze comportamentali e da sostanze». «Come noto - si legge nel bando - per ampliare le possibilità e, conseguentemente, accelerare i tempi di destinazione dei beni confiscati, la riforma al Codice antimafia, introdotta ne 2017, ha previsto l’assegnazione diretta degli stessi, sotto forma di concessione gratuita, da parte dell’Agenzia ad associazioni e a enti del terzo settore che operino nel sociale. Una prima attuazione del nuovo dettato normativo, avviata dall’Agenzia nel 2020, ha ottenuto risultati di rilievo, con l’assegnazione di 242 beni. Il positivo riscontro dell’iniziativa a livello territoriale, nonché l’esito di approfondite analisi in merito all’utilizzo dei beni confiscati, ha determinato l’indizione di un nuovo bando per l’assegnazione diretta dei beni confiscati a enti e associazioni che si occupano della prevenzione, cura e riabilitazione di soggetti con dipendenze patologiche. La scadenza per la presentazione dell’istanza di partecipazione è fissata al primo marzo 2024». Anche il Comune di Pioraco si era subito interessato all’assegnazione della villa di Spaziante ma l’ostacolo è il costo da affrontare per sistemare l’immobile e renderlo idoneo allo svolgimento delle attività previste dal bando.

La finalità

«Il valore simbolico della confisca dei patrimoni accumulati in modo illecito, che siano dei mafiosi o dei corrotti, o degli evasori - ha sottolineato Corda - è pieno solo quando viene effettivamente riconsegnato e riutilizzato dai cittadini che, fino a poco tempo prima, in quegli stessi beni leggevano il simbolo della potenza criminale».