Biogas, caso chiuso con due assoluzioni. Leopardi Dittajuti, nessuna corruzione

Biogas, caso chiuso con due assoluzioni. Leopardi Dittajuti, nessuna corruzione
Biogas, caso chiuso con due assoluzioni. Leopardi Dittajuti, nessuna corruzione
di Giacomo Quattrini
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Sabato 9 Marzo 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 15:11

ANCONA Non solo reato prescritto, arriva l’assoluzione piena. Per il Conte Guido Leopardi Dittajuti, imprenditore agricolo osimano, è la fine di un incubo di un decennio. L’ha reso noto il suo legale, Riccardo Leonardi, dopo l’udienza alla Sesta Sezione Penale della Corte di cassazione, che ha posto fine alla vicenda penale sorta con l’autorizzazione a costruire nelle campagne a sud di Osimo di due centrali a biogas, finite al centro di una inchiesta per corruzione.

Ora la Suprema Corte, nonostante per l’unico reato residuo contestato a Leopardi Dittajuti fosse arrivata la prescrizione in appello, ha annullato la sentenza senza rinvio perché il fatto non sussiste, revocando le statuizioni civili in favore di Regione e Unione Consumatori.

L’indagine della Procura era iniziata nel 2013 con perquisizioni tra le proprietà del Conte e in Regione. Il Gip nel luglio 2014 ordinò il sequestro preventivo di beni di Leopardi per oltre 4 milioni di euro, ritenuti profitto di corruzione.

Secondo la Procura l’imprenditore aveva corrotto dei funzionari regionali per ottenere le autorizzazioni a realizzare due centrali a biogas tra il 2009 e il 2012, una di proprietà della Covalm, di cui era stato socio al 30%, l’altra della Green Farm, di cui era socio di maggioranza e legale rappresentante. Il sequestro preventivo dei beni venne annullato ma l’imprenditore rinviato a giudizio per corruzione propria.

Secondo l’accusa i funzionari avevano ricevuto regali (orologi anche di 9mila euro) o commesse ingenti a proprie società, che fungevano da tangenti. Il Tribunale nel luglio 2019 condannò Leopardi Dittajuti per la vicenda dell’orologio a 5 mesi e al risarcimento a Regione e Unione Consumatori, più una sanzione da 25mila euro a Green Farm. La Corte di Appello di Ancona, a 10 luglio scorso, lo ha prosciolto per prescrizione, ma, su ricorso dell’imputato e dell’Ente si è giunti all’epilogo con l’assoluzione perché il fatto non sussiste. «L’esito favorevole -spiega l’avvocato Leonardi- non potrà ripagare l’imputato per tutte le sofferenze che ha dovuto subire negli 11 anni di processo». Assolto anche l’ingegnere Diego Margione.

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