S'inventa una nonna malata, poi si finge vescovo e impiegato delle Poste: sfilati al parroco 86mila euro

S'inventa una nonna malata, poi si finge vescovo e impiegato delle Poste: sfilati al parroco 86mila euro
S'inventa una nonna malata, poi si finge vescovo e impiegato delle Poste: sfilati al parroco 86mila euro
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Sabato 14 Maggio 2022, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 09:03

MONTECOSARO - «Mia nonna sta tanto male, mi servono soldi per le cure». Prima si finge il vescovo di Bari, poi un impiegato postale e con truffe e raggiri riesce a spillare, complessivamente, 86mila euro, tra bonifici e contanti, a Don Lauro. Nei guai un ventunenne pugliese, ai domiciliari per le ipotesi di reato truffa aggravata continuata con recidiva specifica in danno di un anziano prelato in servizio nell’ambito dell’arcidiocesi di Fermo. Nella mattinata di ieri i militari della stazione dei carabinieri di Montecosaro, in collaborazione con i colleghi della stazione di Andria, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari. La vicenda ha inizio nel mese di giugno 2021 quando il giovane, fingendo di trovarsi nel maceratese a causa delle gravi condizioni di salute della nonna, muove a compassione il parroco di Montecosaro e lo convince dapprima ad offrirgli ospitalità, poi a consegnargli la somma 2.500 euro: soldi che gli sarebbero serviti per le cure dell’anziana nonna e gli avrebbero permesso di fare rientro ad Andria, sua città natale. Fingendo di essere il vescovo di Bari, nei giorni successivi contatta telefonicamente Don Lauro rassicurandolo che avrebbe lui stesso restituito le somme elargite. Mentre le richieste di denaro e bonifici sono sempre più frequenti, il parroco nei mesi successivi riceve un’altra telefonata dall’indagato che, fingendosi questa volta un impiegato postale di Andria, oltre a dichiarare falsamente il suo stato di indigenza, lo convince ad effettuare successivi bonifici per non incorrere in sanzioni penali .

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