Il giovane inglese sequestrato torna a Londra. Spunta la versione della carta di credito bloccata

Sam Kourosh Patrick Demilecamps
Sam Kourosh Patrick Demilecamps
di Benedetta Lombo
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Martedì 19 Ottobre 2021, 07:20

MONTE SAN GIUSTO - Sequestrato per 7.000 euro, domani Sam Kourosh Patrick Demilecamps, il turista inglese 25enne dovrebbe tornare a Londra, a casa. Dopo essere stato liberato mercoledì scorso dai carabinieri del Ros di Ancona e del Reparto operativo provinciale, era rimasto per alcuni giorni a Macerata prima di fissare la data del rientro a casa. Per giovedì prossimo invece, dovrebbero tornare a casa anche i tre sequestratori, finiti in carcere a Montacuto subito dopo l’arresto.

Al termine dell’udienza di convalida per Rubens Beliga Gnaga, 18 anni che era in affitto nell’abitazione di Monte San Giusto dove i militari hanno trovato l’inglese ammanettato; Dona Conte, 22 anni e Ahmed Rajraji, 21 anni, entrambi di Montegranaro, il gip Giovanni Manzoni aveva disposto come misura gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, ma non essendoci la disponibilità del dispositivo i tre sono rimasti in carcere, giovedì dovrebbero arrivare i braccialetti e i tre potranno tornare a casa in regime di domiciliari. È invece già ai domiciliari la quarta arrestata, Aurora Carpani, 20 anni, anche lei di Montegranaro, che dopo il trasferimento a Pesaro al carcere di Villa Fastiggi era tornata ai domiciliari (per lei la misura è stata disposta senza la necessità di indossare il dispositivo).


Per i difensori dei giovanissimi, gli avvocati Marco Fabiani, Vando Scheggia, Irene De Simio e Levino Cinalli, sono ancora molti i punti da chiarire su una vicenda che sin dall’inizio ha presentato zone d’ombra, a iniziare dal “riscatto” richiesto: settemila euro, una cifra risibile se paragonata alla pena che rischiano solo per un reato come il sequestro di persona (che va dai 25 ai 30 anni di reclusione).

I giovani hanno riferito di aver prestato i soldi al giovane inglese perché quest’ultimo avrebbe detto loro che era in difficoltà dopo che la sua carta di credito si era bloccata, ma comunque avrebbe garantito la restituzione delle somme perché la sua famiglia era benestante. 


Nei giorni scorsi i legali hanno effettuato lo spoglio del fascicolo visionando così determinati atti tra cui le foto scattate dai carabinieri alla stanza in cui il 25enne inglese era stato segregato e allo stesso giovane per documentare le abrasioni che aveva sul corpo. «Quando ho parlato con il padre del mio assistito, Gnaga – ha spiegato l’avvocato De Simio -, gli ho chiesto se in casa ci fosse una scala ancorata al muro (dove il giovane era stato ammanettato) ma lui mi ha escluso questa circostanza, mi ha parlato sì di una scala, ma una piccola pieghevole. In merito alle abrasioni trovate sul corpo del ragazzo inglese sarà importante che un medico appuri a quando risalgono e di che tipo di abrasioni si tratta».

Al momento è ancora presto per poter sciogliere tutti i dubbi di una vicenda così complessa, oltretutto le indagini degli investigatori sono ancora in corso, al momento degli arresti erano stati sequestrati i telefoni cellulari a tutti, ai quattro sequestratori e a Demilecamps. Poi, comunque, l’indagine passerà dalla Dda di Ancona (competente per materia) alla Procura di Firenze (compatibile per territorio, perché il sequestro sarebbe avvenuto in quella zona).

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