Riscaldamento col contagocce
Alunni in classe coi cappotti

Riscaldamento col contagocce Alunni in classe coi cappotti
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Mercoledì 4 Febbraio 2015, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 11:36
MACERATA - Se recita bene il proverbio della Candelora, l'inverno sarà ancora lungo e freddo. Anche per gli studenti delle scuole superiori di Macerata, che convivono con il disagio di stare in classe con sciarpe e cappotti. Antonio Pettinari, presidente della Provincia che è l'ente competente in materia, l'aveva avvisato a più riprese: la legge di stabilità impone dei tagli anche alle spese correnti. Cosa che si è tradotta in una situazione critica dal punto di vista dei riscaldamenti. E' successo così che negli istituti di istruzione superiore chiusi per le festività natalizie i termosifoni siano stati spenti per giorni e che al rientro la temperatura nelle aule fosse talmente bassa da dover portare da casa coperte e plaid per coprirsi.Alla situazione si è cercato di porre un riparo e la situazione è migliorata negli ultimi tempi, ma ancora lontana dalle condizioni di “normalità” del recente passato. A raccontarlo è Giulia Travaglini, rappresentante degli studenti dell'IIS Matteo Ricci di Macerata: “Abbiamo chiesto in presidenza”, dice, “e ci è stato risposto che dipendeva dalla Provincia, dai tagli disposti. Così abbiamo preso contatti con gli studenti delle altre scuole per sapere quale fosse la loro situazione. Abbiamo avuto conferme dallo Scientifico e dall'Artistico, in cui mi hanno detto che stavano in classe con le stufette. Al Pannaggi, invece, non avevano questo problema”. Coome detto, pare che la situazione sia rimasta critica fino a qualche giorno fa quando si è tornati a livelli accettabili. I termosifoni sono accesi, ma per un arco di tempo inferiore. “Resta il fatto”, aggiunge Giulia, “che tenere acceso tre ore su cinque non basta a far stare caldi studenti e professori. Anche il personale tecnico-amministrativo si lamenta del freddo”. La riduzione negli orari di accensione dei caloriferi è confermata anche dal rappresentante degli studenti del Liceo Scientifico “Galilei” di Macerata, Nicola Blasetti. Nell'istituto di via Manzoni il disagio più forte è quello vissuto dalle classi, tre in tutto, che sede nel prefabbricato dietro alla struttura principale. Lì le aule sono più grandi delle altre e questo comporta una maggiore dispersione di calore. "Nel consiglio d'Istituto di novembre scorso”, racconta Nicola, “è emersa anche l'ipotesi che, a partire dal prossimo anno scolastico, saranno tagliati i fondi per gli spostamenti degli studenti in orario scolastico: sono spostamenti che ci permettono di usare strutture esterne per fare educazione fisica perché la palestra è insufficiente a gestire l'attività di tutta la popolazione studentesca del Liceo”. Insomma, il futuro è nero.
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