Protesta dei trattori, da Roma gli agricoltori hanno proseguito a Macerata. Catinari: «Nascerà un comitato»

Protesta dei trattori, da Roma gli agricoltori hanno proseguito a Macerata. Catinari: «Nascerà un comitato»
Protesta dei trattori, da Roma gli agricoltori hanno proseguito a Macerata. Catinari: «Nascerà un comitato»
di Giulia Sancricca
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 11:53

MACERATA - I tre giorni di protesta a Roma dove si sono ritrovati gli agricoltori da tutta Italia contro le politiche europee non ha messo la parola fine alla mobilitazione del settore maceratese. Circa venti trattori, infatti, mercoledì sera si sono fermati in un campo all’uscita della superstrada a Sforzacosta dove sono rimasti fino a ieri sera. «Abbiamo deciso che questa protesta deve continuare - dice Rossano Catinari, coordinatore del gruppo che manifesta in provincia da settimane - non possiamo finire qui».

La sfilata

Non solo, nel primo pomeriggio di ieri, dieci trattori hanno sfilato in corteo per le vie principali di Macerata: da Sforzacosta i mezzi sono arrivati a Collevario, hanno percorso via Roma, corso Cavour, via Trento e poi sono tornati a Sforzacosta. «Abbiamo voluto sensibilizzare i cittadini maceratesi perché chi non è agricoltore, vedendo solo da lontano la nostra protesta, fa fatica a comprenderne la dinamica».

Ora l’obiettivo degli agricoltori è quello di chiedere un intervento alle istituzioni: «Cercheremo un dialogo con i nostri referenti, con la Regione, con chiunque possa avere gli strumenti per risolvere la situazione visto che le nostre associazioni di categoria non lo hanno fatto. Per ora sono state in silenzio: forse attendono di vederci stanchi, ma noi non ci stancheremo. Finiremo solo con un risultato concreto». Non bastano, per gli agricoltori, i primi segnali di apertura verso la categoria: «L’esenzione Irpef e la deroga al limite del 4% dei terreni da lasciare incolti sono solo una goccia nel nostro mare di problemi. Devono pagarci il prodotto, noi non vogliamo essere assistiti con i contributi ma avere dignità». Nell’attesa di chiedere un incontro con i vertici regionali, Catinari annuncia: «Ci organizzeremo per un nostro comitato provinciale e regionale, quando si sarà costituito chiederemo un colloquio con i politici. E a chi ci dice: “Ancora protestate? Tanto non otterrete nulla” Rispondiamo che è meglio il trattore fermo piuttosto che continuare a perdere soldi lavorando».

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