Macerata, direttore della Motorizzazione
sotto processo ​per violenza privata

Macerata, direttore della Motorizzazione sotto processo ​per violenza privata
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Sabato 21 Novembre 2015, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 20:47
MACERATA - Violenza privata nei confronti di una dipendente. È l'accusa nei confronti del direttore della Motorizzazione civile del capoluogo per cui ieri mattina si è aperto il processo in Tribunale a Macerata. L'uomo, Umberto Calore, respinge ogni addebito. Secondo la difesa, infatti, il direttore avrebbe fatto solo il suo dovere, non ci sarebbe stata alcuna prevaricazione né minaccia nei confronti della dipendente. “La parte civile - ha puntualizzato l'avvocato Giuseppe Bommarito che difende il direttore - ha presentato un paio di denunce sempre contro il mio assistito e i procedimenti sono stati tutti archiviati”. Sarebbero sei gli episodi contestati a Calore, due a gennaio del 2011, uno a settembre dell'anno successivo, mentre nel 2013 un episodio risale a gennaio e due a marzo. In base a quanto denunciato dalla dipendente - che nel processo si è costituita parte civile con l'avvocato Amos Benni del foro di Ancona - e contestato dalla Procura, il direttore della Motorizzazione avrebbe abusato dei poteri e delle prerogative di cui godeva per costringere l'assistente amministrativo a sopportare continui cambiamenti di incarichi e mansioni. In particolare per l'accusa, - il fascicolo è del sostituto procuratore Luigi Ortenzi - ieri sostenuta in aula dal pubblico ministero onorario Francesca D'Arienzo, in alcune occasioni il direttore avrebbe urlato ingiustificatamente battendo colpi sulla scrivania della dipendente e urlandole frasi come: “Lei stia zitta. È una insubordinata. Lei si lamenta continuamente, non ci voglio parlare più. Le ordino di rispondermi, non deve contraddirmi”. Sempre secondo la ricostruzione accusatoria il direttore della Motorizzazione civile avrebbe anche minacciato l'assistente amministrativo: “Se continua la sanziono - le avrebbe detto -. Lei rischia molto, rischia veramente la sanzione disciplinare”. Queste minacce, da quanto raccontato dalla parte civile nella querela, nei locali della Motorizzazione civile anche in presenza di altre persone. Per la Procura i mutamenti degli incarichi stabiliti per la dipendente, le avrebbero provocato danni sia psicofisici sia economici. Ieri dunque, in Tribunale a Macerata si è aperto il processo a carico del direttore Calore davanti al giudice monocratico Ilaria Pia Maria Maupoil. “Non c'è nulla di vero - ha commentato l'avvocato Bommarito. Il mio assistito ha fatto il suo dovere, ha compiuto tutte le azioni che come direttore era tenuto a fare. Ha esercitato i doveri che gli competono in maniera del tutto legittima senza alcuna prevaricazione né minaccia. La parte civile aveva presentato in passato un paio di denunce nei confronti del direttore per altri reati, ma i procedimenti sono stati tutti archiviati. In piedi è rimasto solo questo. Nel corso del processo dimostreremo il buon operato del mio cliente”. Dopo l'apertura del dibattimento l'udienza è stata rinviata al 17 novembre del prossimo anno per sentire tutti i testimoni indicati dall'accusa. Attualmente, a distanza di anni dai fatti oggetto del processo penale, il direttore e l'assistente amministrativo lavorano entrambi alla Motorizzazione civile di Macerata.
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