MACERATA Spaccio di cocaina, zia e nipote patteggiano. Un anno e dieci mesi è la pena concordata dai difensori, gli avvocati Gianluca Gattari e Massimiliano Cofanelli, con il pubblico ministero Enrico Riccioni per una 61enne romana e per il nipote 33enne di Macerata. I due erano conosciuti dagli acquirenti come “Lilith spirito guida” e “Sofia”, questi infatti erano i nomi in codice utilizzati per cercare di eludere eventuali indagini, ma i carabinieri, all’epoca, riuscirono comunque a identificarli e ad accertare il giro di spaccio messo su.
La vicenda
L’indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Tolentino, era scattata a gennaio 2022 quando la donna fu arrestata in flagranza dopo essere stata sorpresa a spacciare una dose a un cliente.
Gli accertamenti
Il passo successivo fu quello di sviluppare i tabulati telefonici delle utenze in uso ad entrambi gli indagati usando il software in dotazione al Nucleo investigativo del comando provinciale. Emerse poi che il giovane “Lilith” che prendeva accordi con gli acquirenti utilizzava lo stesso pseudonimo “Lilith spirito guida” anche nelle proprie pagine pubbliche su Instagram e Facebook. Zia e nipote erano accusati, in concorso, di aver spacciato 90,8 grammi di cocaina a tre clienti, guadagnando 7.580 euro.
La ricostruzione
Altri 43, 4 grammi sempre di cocaina con un profitto di 3.600 euro li avrebbe venduti in autonomia il nipote a quattro clienti, mentre la zia, anche lei in altrettanta autonomia, avrebbe venduto ulteriori 29,5 grammi di stupefacente in cambio di 2.540 euro. Per la donna il patteggiamento è stato concordato in continuazione con una precedente condanna sempre per spaccio.