Giro di spaccio, zia e nipote patteggiano: nomi in codice e contatti su Whatsapp

Giro di spaccio, zia e nipote patteggiano: nomi in codice e contatti su Whatsapp
Giro di spaccio, zia e nipote patteggiano: nomi in codice e contatti su Whatsapp
di Benedetta Lombo
3 Minuti di Lettura
Sabato 27 Gennaio 2024, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 11:19

MACERATA Spaccio di cocaina, zia e nipote patteggiano. Un anno e dieci mesi è la pena concordata dai difensori, gli avvocati Gianluca Gattari e Massimiliano Cofanelli, con il pubblico ministero Enrico Riccioni per una 61enne romana e per il nipote 33enne di Macerata. I due erano conosciuti dagli acquirenti come “Lilith spirito guida” e “Sofia”, questi infatti erano i nomi in codice utilizzati per cercare di eludere eventuali indagini, ma i carabinieri, all’epoca, riuscirono comunque a identificarli e ad accertare il giro di spaccio messo su.

La vicenda

L’indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Tolentino, era scattata a gennaio 2022 quando la donna fu arrestata in flagranza dopo essere stata sorpresa a spacciare una dose a un cliente.

In quella circostanza scattò una perquisizione domiciliare (la donna infatti era domiciliata nel capoluogo) e i militari trovarono un’altra dose di cocaina, marijuana, altro materiale ma soprattutto dei biglietti scritti a mano con la contabilità della droga: “Albanese deve 40”, “ragazzetto biondo 10”, “brutto occhiali deve 10”, ed altri “promemoria” di questo tipo. Insieme a tutto questo materiale fu sequestrato anche il cellulare e a quel punto le indagini presero un respiro più ampio. Sul telefonino infatti c’erano numerosi messaggi Whatsapp in cui si faceva un chiaro riferimento a cessioni verso più clienti, procacciati e indirizzati a lei da un’utenza che lei aveva registrato col nome “Lilith” e intestata a uno straniero non censito nel territorio nazionale.

Gli accertamenti

Il passo successivo fu quello di sviluppare i tabulati telefonici delle utenze in uso ad entrambi gli indagati usando il software in dotazione al Nucleo investigativo del comando provinciale. Emerse poi che il giovane “Lilith” che prendeva accordi con gli acquirenti utilizzava lo stesso pseudonimo “Lilith spirito guida” anche nelle proprie pagine pubbliche su Instagram e Facebook. Zia e nipote erano accusati, in concorso, di aver spacciato 90,8 grammi di cocaina a tre clienti, guadagnando 7.580 euro.

La ricostruzione

Altri 43, 4 grammi sempre di cocaina con un profitto di 3.600 euro li avrebbe venduti in autonomia il nipote a quattro clienti, mentre la zia, anche lei in altrettanta autonomia, avrebbe venduto ulteriori 29,5 grammi di stupefacente in cambio di 2.540 euro. Per la donna il patteggiamento è stato concordato in continuazione con una precedente condanna sempre per spaccio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA