Corvatta, medico di famiglia ex sindaco: «Visite ed esami? La maggioranza nel privato. Me l'hanno detto i miei pazienti»

Corvatta, medico di famiglia ex sindaco: «Visite ed esami? La maggioranza nel privato»
Corvatta, medico di famiglia ex sindaco: «Visite ed esami? La maggioranza nel privato»
di Emanuele Pagnanini
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Lunedì 8 Aprile 2024, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 15:07

CIVITANOVA «Degli esami eseguiti dai miei pazienti, il 53,5% si è svolto a pagamento e il 46,5% in convenzione con il sistema sanitario». È il risultato di un monitoraggio svolto da Tommaso Claudio Corvatta sul campione dei suoi mutuati. Una bella fetta di pazienti, considerato che è tra i più stimati medici della città. Dati che l’ex sindaco ha pubblicato sulla propria pagina facebook. 

I numeri

«Non posso fare raffronti – spiega – perché non ho i numeri degli anni precedenti. Avevo già fatto un simile monitoraggio una quindicina di anni fa ma i dati mi andarono persi per la rottura del disco rigido del computer. Stavolta per salvare i dati ho scelto il cloud. Sia chiaro, l’obiettivo è avere un quadro della situazione fatto da un medico sul campo. Non ha alcuna connotazione politica. Anche perché non posso dire, numeri alla mano, se la situazione sta peggiorando. In ogni caso, si tratta di un problema che non deve avere colore politico».

Questi i numeri. «In un anno, dal 15 febbraio 2023 al 14 febbraio 2024 – scrive il medico di base – i miei pazienti hanno eseguito 1.826 esami tra accertamenti radiologici, visite specialistiche e quant’altro, escluse le analisi di laboratorio che ho conteggiato a parte. Di questi, il 53,5% (976) sono stati svolti a pagamento per il paziente, ed il 46,5% (850) in convenzione con il Sistema Sanitario. Se da questi esami togliamo i controlli in cui l’appuntamento non viene richiesto dal paziente ma programmato dalla struttura sanitaria, come le visite periodiche al centro antidiabetico, controlli oncologici o controlli programmati a seguito di ricovero ospedaliero, rimangono 1.641 accertamenti di cui il 57,1% (937) a pagamento ed il 42,9% (704) in convenzione con il Sistema Sanitario». A livello di sensazione, rimane il dato di persone che sempre più spesso si rivolgono al privato per avere tempi brevi. «Quel che è grave – conclude – è che la percentuale non cala se consideriamo coloro che hanno l’esenzione e che non pagherebbero gli esami. Eppure sono costretti a rivolgersi a quelli a pagamento».

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