Corridonia, uccide con il fucile la moglie malata: «Non sopportavo di vederla soffrire»

Corridonia, uccide con il fucile la moglie malata: «Non sopportavo di vederla soffrire»
Corridonia, uccide con il fucile la moglie malata: «Non sopportavo di vederla soffrire»
di Daniel Fermanelli
3 Minuti di Lettura
Martedì 2 Aprile 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12:12

CORRIDONIA È la tragedia della disperazione. Il gesto estremo di un uomo che non riusciva più a vedere soffrire la moglie, malata da tempo e invalida. Bruno Cartechini, 86 anni, l’ha uccisa sparandole con il fucile. E con la stessa arma ha cercato di togliersi la vita: ora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Torrette.

Un dramma familiare, avvenuto nella mattina di Pasqua, che a Corridonia ha lasciato tutti sotto choc. È stato proprio Cartechini a mettere nero suo bianco i motivi che lo hanno spinto a compiere il suo terribile piano.

All’ingresso della sua abitazione, infatti, ha fatto trovare un diario: in una pagina ha chiesto perdono e ha scritto di aver agito perché era esasperato dalla situazione familiare, divenuta insostenibile, e non riusciva più a sopportare il dolore di vedere la moglie in quelle condizioni.

La ricostruzione

Erano le 6.40 di domenica scorsa quando il rumore dei due colpi di arma da fuoco ha squarciato il silenzio delle campagne al confine con Mogliano. A dare l’allarme è stata la figlia Stefania, che vive al piano di sopra con il marito. Una scena straziante: la madre era ormai senza vita sul letto e il padre riverso sul pavimento in condizioni disperate. Sul posto, in contrada Macina, è subito intervenuto il 118. I soccorritori non hanno potuto fare altro che accertare il decesso di Palma Romagnoli (86enne come il marito) e, allo stesso tempo, far scattare l’intervento dell’eliambulanza, a bordo della quale Bruno Cartechini è stato trasportato all’ospedale regionale di Torrette, ad Ancona. L’anziano, che aveva una gravissima ferita all’addome, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e la prognosi è ancora riservata.

La mobilitazione

Sul luogo della tragedia sono arrivati anche i carabinieri delle stazioni di Corridonia e Mogliano insieme ai colleghi del Nucleo operativo della Compagnia (c’era anche il tenente colonnello Giorgio Picchiotti), del Nucleo investigativo del comando provinciale e della Sis (Sezione investigazioni scientifiche) di Ancona. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Claudio Rastrelli, anche lui presente sul posto. Il movente è dunque da ricercare nel fatto che Cartechini non sopportasse più di vedere soffrire la moglie, da tempo malata di Alzheimer e che da mesi non riusciva più a camminare. Si era sempre preso cura con amore di Palma, così come facevano la figlia e il genero, che da Porto Sant’Elpidio erano tornati a vivere a Corridonia proprio per aiutare ad assistere la donna. Una famiglia che nella zona ha sempre goduto della stima e dell’affetto di tutti. «Quella che è emersa è la verità - dice il genero della coppia -. Bruno ha ucciso la moglie perché non riusciva a vederla soffrire. Ora chiedo scusa ma siamo sconvolti e in questo momento di grandissimo dolore preferisco non aggiungere altro».

Il fucile utilizzato dall’anziano, che ha sempre avuto la passione per la caccia, era regolarmente detenuto. Il medico legale Antonio Tombolini ha effettuato una prima ispezione cadaverica. La Procura ha disposto l’autopsia, in programma oggi pomeriggio. Solo una volta eseguito l’accertamento verrà dato il nulla osta per i funerali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA