La presidente Roberta Rocchi, infatti, si dissocia dalle parole del vicesindaco, nonché assessore con delega alla polizia municipale, Nelia Calvigioni che aveva ribadito che «la richiesta di fare la sosta con il disco orario è venuta da commercianti e cittadini, che specialmente al mattino da settembre a giugno con le scuole in piazza, non trovano parcheggi per una breve sosta». «Lunedì in piazza Corridoni si è tenuta una riunione indetta da alcuni cittadini per discutere della nuova decisione presa dall’amministrazione comunale sui parcheggi con disco orario e durante la serata la vicesindaco ha detto che questa decisione è stata presa perché i commercianti hanno richiesto questo intervento – afferma Rocchi – l’associazione commercianti, costituita prima della delibera oggetto di discussione e composta da più di 50 negozianti, non ha mai comunicato all’amministrazione questa necessità e non è stata neanche consultata; non entriamo nel merito della vicenda, ma chiediamo che la Calvigioni si assuma le responsabilità per le scelte fatte senza far ricadere la colpa sulla totalità di noi commercianti.
La sperimentazione in salita
Insomma la sperimentazione, avviata da appena due giorni, inizia già tutta in salita. Vero è che tanto il sindaco Giuliana Giampaoli (che preferisce non commentare la situazione) quanto soprattutto Calvigioni hanno evidenziato che non c’è ancora niente di definitivo: si valuterà l’efficacia del riordino prima di renderlo eventualmente permanente. Era stata la stessa Calvigioni ad aprire alla possibilità, magari, di concedere dei pass auto ai residenti (ma non più di uno a famiglia) e ai medici che hanno il loro studio in centro storico, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi.
La raccolta firme
Quel che è certo è che i residenti, guidati da Selene Tamagno e Luca Pieroni, puntano ad allargare la raccolta firme per poi portarle sul tavolo della giunta e avere maggior “potere contrattuale”. Obiettivo riuscirci entro il mese di settembre, prima che la ripresa delle scuole rischi di far saltare il tappo dei disagi che, comprensibilmente per un paese dell’entroterra, nel cuore del mese di agosto restano meno impattanti per il fatto che in molti siano in vacanza fuori città e qualche negozio è chiuso per ferie. Ma quando, fra qualche settimana, la vita tornerà a brulicare coi ritmi di sempre allora la sperimentazione avrà certamente le sue risposte chiare e definitive.