I commercianti di Macerata: «Il problema del centro storico? Mancano i residenti»

I commercianti di Macerata: «Il problema del centro storico? Mancano i residenti»
I commercianti di Macerata: «Il problema del centro storico? Mancano i residenti»
di Mauro Giustozzi
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 12:36

MACERATA - «Non basta riempire una piazza per un evento, ma è necessario rivitalizzare il centro storico con i residenti per non far morire il commercio». È l’appello che arriva dall’Associazione Commercianti Macerata, guidata dal presidente Paolo Perini. Si tratta del gruppo che unisce i negozi delle diverse zone della città ed è la seconda associazione nata nel capoluogo, dopo quella che rappresenta i commercianti del centro, guidata in questo caso da Giuseppe Romano.

L’associazione di Perini sollecita un’azione congiunta che coinvolga le attività commerciali di tutto il capoluogo. 

La richiesta

«A Macerata, inutile negarlo, i negozi stanno chiudendo sempre di più.

Colpa degli acquisiti sul web? Sicuramente sì. Colpa dell’amministrazione attuale o di quelle passate? Non crediamo, come non crediamo che sia colpa degli stessi commercianti – dice il direttivo di Acm -. Sicuramente qualcuno non è stato al passo con i tempi, ma chi cerca di resistere credo che abbia ancora voglia di combattere. Il vero problema è la carenza di residenti, un cane che si morde la coda: se vengono a mancare i negozi, anche l’economia degli immobili rallenta e crolla. A cosa serviranno i locali lasciati vuoti dal commerciante perché tutti ritirati? Subito dopo perderanno valore anche le case, perché una città senza commercio non è appetibile per abitarci. La domanda che a tutti, proprietari ed affittuari, facciamo è se Macerata ha veramente bisogno di un nuovo mega centro commerciale». Perini sposta quindi l’attenzione sul progetto del nuovo polo a Piediripa: «Ci rivolgiamo ai colleghi commercianti per chiedere insieme un tavolo per farci spiegare le ragioni del “sì” e noi diremo le ragioni del “no”. Se poi dovesse uscire che non si può fare a meno di farlo, accetteremo la cosa, nostro malgrado. Questa non è una protesta, ma un grido di aiuto, non vogliamo regali, ma chiediamo di poter lavorare per la città, con la città, insieme a tutte le varie associazioni, amministrazione ed ai cittadini, per riportare Macerata ai vertici che le spettano e che erano suoi in un passato non remoto e che tutti ricordiamo fin troppo bene».

Elogio al lavoro dell'assessore

Acm elogia il lavoro svolto dall’assessore agli Eventi, Riccardo Sacchi, per la festa di Capodanno in piazza, ma chiede anche uno sforzo a migliorare: «È vero si è riempita una piazza, e per fortuna che la pista di ghiaccio è stata spostata in piazza Mazzini, altrimenti non ci sarebbe stato spazio a sufficienza per tutti. Stavolta vanno fatti i complimenti all’assessore Riccardo Sacchi - continua Acm -. Rimane però un dubbio: l’unione delle forze ha ottenuto quello che abbiamo visto, ed allora se tale unione fosse stata più ampia cosa avremmo potuto fare? Se le forze non fossero state solo dei commercianti del centro storico, ma di tutti i commercianti di Macerata che cosa avremmo potuto mettere in piedi? Nei giorni passati abbiamo sentito le voci più disparate e discordanti su come va il commercio a Macerata: da chi lamentava magri incassi a chi elogiava incassi d’oro, fino a chi dichiarava che il commercio a Macerata è realisticamente morto. Il problema non è dunque riempire una piazza per un singolo evento, ma è quello di far tornare a rivivere la città, riportare gente a Macerata. Dobbiamo fare squadra, una squadra forte e coesa, mettendo da parte tutte le scaramucce del passato. Una città si riprende se tutti si danno da fare e tutti lavorano, e non se solo una parte di essa lo fa, perché prima o poi anche quella smetterà di essere attiva. A Capodanno abbiamo avuto una piazza piena, sì, ma le presenze per la maggior parte erano maceratesi, invece dovremmo essere in grado di richiamare persone dai centri vicini e anche durante tutto l’anno. Questo si potrà fare solo tutti insieme. Sempre più spesso ci chiedono se era necessario fare un'altra associazione di commercianti. La risposta è sì. Onore a tutte le associazioni esistenti che fino ad oggi hanno fatto cose egregie. Adesso è arrivato il momento di fare di più». 

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