Commissariato di Civitanova, inaugurata la stanza per le vittime di violenza e maltrattamenti

Commissariato di Civitanova, inaugurata la stanza per le vittime di violenza e maltrattamenti
Commissariato di Civitanova, inaugurata la stanza per le vittime di violenza e maltrattamenti
di Chiara Marinelli
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Domenica 26 Novembre 2023, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 12:06

CIVITANOVA - Dopo il caso Giulia Cecchettin, più richieste di aiuto, segnalazioni e denunce nel maceratese da parte di donne vittime di maltrattamenti e violenza di varia natura. E ieri è stato presentata una stanza, all’interno del commissariato di polizia di Civitanova, dedicata proprio all’ascolto delle vittime di qualunque tipo di violenza. La stanza, allestita con gli arredi donati da Poltrona Frau, vuole essere una sorta di ambiente accogliente, familiare, dove le donne vittime di maltrattamenti potranno essere ascoltate e aiutate dalla polizia di stato. 

La cerimonia 

Erano presenti il questore Luigi Silipo, la dirigente della Digos Nicoletta Pascucci, la dirigente della Divisione Anticrimine Patrizia Peroni, il dirigente del commissariato di Civitanova Fabio Mazza e Elena Clementi in rappresentanza di Poltrona Frau. «C’è da cambiare il mondo. Vuol dire non girarsi dall’altra parte, non sottovalutare – ha detto il questore –. Questo presente lo abbiamo costruito noi. Se la situazione è questa, vuol dire che abbiamo sbagliato. Tutti noi dobbiamo fare un esame di coscienza. I ragazzi devono cambiare questo presente e noi dobbiamo contribuire a farlo cambiare, ma il loro futuro lo devono costruire adesso. Non devono voltarsi dall’altra parte, non devono sottovalutare: la ragazza che subisce delle angherie non può continuare a pensare che sia colpa sua. O non può continuare a tollerare ancora comportamenti invasivi. Basta con questi telefoni controllati, basta con questa frasi “dove vai, cosa fai, sei mia”.

Questo non deve più succedere oggi e un domani non se ne dovrà nemmeno più parlare perché il futuro deve essere diverso. Il mondo si cambia. Si cambia cambiando la vita delle persone, giorno per giorno. Se una persona ha un problema, io me ne devo fare carico. Se noi la aiutiamo, abbiamo cambiato il mondo di quella persona, gli abbiamo cambiato la vita. Questo fenomeno si combatte soltanto con la cultura. E allora la ragazza non deve vergognarsi, non deve pensare che è colpa sua se lascia un ragazzo e a quello non gli sta bene. I ragazzi devono pensare che le relazioni possono finire, non si può sequestrare sentimentalmente una persona. Ringrazio Poltrona Frau che si è impegnata concretamente, accettando con entusiasmo la nostra richiesta. Questa stanza è una stanza di protezione per le fasce considerate deboli, che in realtà sono forti. Deboli potranno essere fisicamente, ma i veri forti sono quelli che subiscono e reagiscono. Anche nel chiedere aiuto si è forti». «Il numero delle denunce poco dice rispetto al sommerso che c’è – ha detto lPeroni –. Rispetto al passato c’è qualche denuncia o segnalazione in più, questo è un segno del fatto che c’è maggiore sensibilità sul riconoscere i segnali della violenza. Negli ultimi giorni, dopo i fatti accaduti, sono venute più donne a segnalare». «Ringraziamo noi la questura per averci dato una possibilità concreta di contribuire alla creazione di questo piccolo nido», ha concluso Clementi.

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