CIVITANOVA - «È troppo far aspettare studenti e, soprattutto, studentesse minorenni per oltre un’ora prima di poter prendere l’autobus per tornare a casa». A parlare è una nonna preoccupata per la sua nipote. Margherita Girotti di Civitanova Alta ha raccolto un malumore diffuso tra le famiglie che hanno un ragazzo o una ragazza che studia all’Istituto Superiore Matteo Ricci di Macerata.
Il problema è che le lezioni finiscono alle 12.15 ma il primo autobus utile per tornare a Civitanova parte alle 13.20. Chiaramente non possono restare a scuola, così devono attendere al terminal o in un’altra fermata l’arrivo del pullman. E sapere di avere figlie (sono soprattutto ragazze quelle che soprattutto nel borgo storico di Civitanova hanno scelto uno dei licei dell’Iis Ricci) che gironzolano da sole lontano da casa non fa star tranquilli genitori. E nonni come in questo caso. Oltre al fatto che si perde più di un’ora in modo improduttivo, impiegando così circa due ore dalla fine delle lezioni all’arrivo a casa per il pranzo per una distanza di meno di 30 chilometri. Margherita Girotti, quindi, decide di dar voce ai timori e di far presente un’esigenza che si potrebbe risolvere rimodulando l’organizzazione dei trasporti scolastici in accordo con la scuola.
«Solo a Civitanova Alta sono una quindicina le ragazze che frequentato l’istituto – dice la nonna – e la questione è già stata fatta presente.