CIVITANOVA - Erano passate poche ore dal delitto di via D’Azeglio. E la città era presidiata dalle forze dell’ordine impegnate nelle ricerche dell’assassino di Rached Amri. Un via vai continuo di pattuglie. Non propriamente la situazione ideale per mettere a segno un furto sul lungomare. Ma la sfrontatezza di un 39enne di Montegranaro ha superato ogni limite. A tal punto da spingerlo a scegliere il bersaglio più rischioso: lo chalet della polizia di Stato. Ma non è finita qui. Ha alzato ancor di più l’asticella della sfacciataggine: dopo aver fatto razzia di soldi, bevande e snack, si è permesso anche il lusso di dormire su un lettino dello stabilimento balneare, come se niente fosse. Un segnale di come a Civitanova i malviventi abbiano ormai perso ogni freno inibitore. Ma alla fine non l’ha passata liscia.
La ricostruzione
Il delitto del 26enne tunisino è avvenuto sul lungomare Sud, mentre il Lido della polizia si trova a Nord. Erano circa le 8 del mattino di martedì scorso quando una pattuglia della Volante del commissariato è intervenuta sul posto su richiesta del gestore dello chalet. L’uomo, al momento dell’apertura, si era accorto che durante la notte qualcuno aveva rotto una finestra ed era entrato nella struttura. Mancavano il cassetto del registratore di cassa, con dentro una piccola somma di denaro, e un’altra cassettina, anch’essa contenente soldi.
I sospetti
Subito gli agenti hanno notato una persona che dormiva distesa su un lettino, vicino alla battigia.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout