Albergatore furbetto del terremoto: incassa i rimborsi ma non ha mai servito pasti agli sfollati

Incassa i rimborsi, ma non ha mai servito pasti agli sfollati: nei guai un albergatore furbetto del terremoto
Incassa i rimborsi, ma non ha mai servito pasti agli sfollati: nei guai un albergatore furbetto del terremoto
di Matteo Mauri
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Mercoledì 31 Marzo 2021, 15:41 - Ultimo aggiornamento: 19:19

CIVITANOVA – Denunciato un furbetto del terremoto per aver percepito fondi delle Regione senza aver sfamato, come aveva dichiarato, gli sfollati. Aveva richiesto e ottenuto i rimborsi dalla Regione Marche sostenendo di aver preparato oltre 500 pasti per i terremotati dell’entroterra, ma non era vero.

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Nei guai un civitanovese, proprietario di una struttura alberghiera, che si era intascato indebitamente oltre 9 mila euro. È stato scoperto dalle Fiamme Gialle e denunciato.

Sequestrate due automobili e mille euro.

I finanziaeri della Compagnia di Civitanova hanno passato al setaccio le sovvenzioni erogate dalla Regione Marche  predetto Ente alle strutture ricettizie attive nella zona costiera interessate dalla somministrazione dei servizi di vitto e alloggio alle persone sfollate a causa degli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia nell’anno 2016. L'indagine è stata complessa con una mirata analisi di rischio condotta con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo ed esperita in particolare mediante l’incrocio dei dati forniti dalla Regione Marche con le risultanze dell’Anagrafe Tributaria, Ma ha permesso di individuare un albergo della zona costiera che ha richiesto ed ottenuto dal predetto Ente Pubblico il rimborso per l’erogazione di oltre 500 pasti che, di fatto, non è mai avvenuta. Un contto da 9.000 euro, il legale rappresentante è stato denunciato per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

La Procura della Repubblica ha proposto ed ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale di Macerata l’emissione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma indebitamente ottenuta dalla Regione, anche attraverso la cautela di beni mobili e immobili di proprietà e nella disponibilità dell’indagato. Sigilli a  due autovetture, una di proprietà e una nella disponibilità del predetto, nonché disponibilità finanziarie per oltre 1.000 euro.

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