Diffamazione a Laura Boldrini su Facebook: multa da 600 euro per l'ex vicesindaco Troiani. E dovrà pagare il risarcimento

Laura Boldrini
Laura Boldrini
di Benedetta Lombo
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Dicembre 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15:08

CIVITANOVA  - Diffamazione a Laura Boldrini, l’ex vicesindaco oggi presidente del Consiglio comunale di Civitanova Fausto Troiani è stato condannato a 600 euro di multa e al pagamento di 3.000 euro di risarcimento (oltre al pagamento delle spese processuali). L’accusa riguarda due commenti scritti dal politico nel 2018 su Facebook contro l’ex presidente della Camera.

In base a quanto ricostruito dalla Procura all’epoca Troiani postò altri commenti sia contro l’ex ministro Cecile Kyenge sia contro papa Francesco. Per l’insulto razzista all’ex ministro Kyenge Troiani è stato assolto (non c’era la prova che fosse stato lui a scrivere su Facebook la frase «Rimane negra»), è invece pendente il procedimento per gli insulti al papa e ieri si è chiuso il primo grado per gli insulti alla Boldrini. 
All’epoca quando venne fuori il caso l’ex presidente della Camera denunciò Troiani e all’apertura del procedimento si costituì parte civile. Nel corso del dibattimento fu sentita dal giudice Marika Vecchiarino e in quella circostanza l’ex presidente definì «un’umiliazione» colpire una donna con epiteti a sfondo sessuale, aggiungendo il senso di fastidio nato dal fatto che gli insulti siano stati pronunciati nella sua regione di origine (è nata di Macerata, ndr).
Ieri dunque la discussione. «Non c’è stato mai un dubbio o una perplessità sollevata da Troiani sul fatto che non fosse stato lui a pubblicare quel commento – ha ricordato il pm Luisella Tassi nel corso della requisitoria –.

Non c’è stata una minima iniziativa da parte del Troiani a smentire o a dissociarsi da quei commenti». Ritenendo che ci fossero elementi inequivocabili a suo carico il pubblico ministero ha quindi concluso chiedendo la condanna del vicesindaco a un anno di reclusione. Alle richieste del pubblico ministero si è associata la parte civile ieri rappresentata dall’avvocato Roberto Acquaroli in sostituzione del collega del foro di Roma Dario Piccioni (erano stati chiesti 20.000 euro di risarcimento). Mentre il difensore, l’avvocato Gian Luigi Boschi, ha chiesto l’assoluzione: «I giornali - ha esordito - hanno dato addosso a Troiani. Il problema è quando il circo mediatico vuol essere legittimato e lo portiamo qui davanti a un giudice. I giornalisti che hanno attaccato per quelle frasi peraltro senza aspettare una sentenza del Tribunale sono venuti qui a dire che era giusto quello che hanno scritto. Nessuno si è preoccupato di prendere il computer per vedere se era vero. Troiani ha detto che ha sempre avuto problemi anche con Facebook, non lo gestiva lui, è un politico, è un profilo aperto che gestisce chiunque. Noi abbiamo screenshot fotocopiati delle schermate dove chiunque può mettere qualsiasi cosa». Alla fine la sentenza: condanna a 600 euro di multa e a 3.000 euro di risarcimento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA