Premio Carlo Urbani a Montecitorio
Boldrini: «L'orgoglio marchigiano»

Premio Carlo Urbani a Montecitorio Boldrini: «L'orgoglio marchigiano»
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Lunedì 12 Giugno 2017, 17:53
ANCONA - «Carlo Urbani era un cittadino del mondo, era un marchigiano, e dei marchigiani aveva tante caratteristiche: tenacia, determinazione, discrezione e quella passione che gli hanno consentito di realizzare un grande lavoro di ricerca, portato avanti con spirito di sacrificio, e di dare un contributo determinante alla cura della Sars. Urbani ci ha lasciato un grande esempio che oggi ho l'onore di essere qui a ricordare, insieme all'Aicu, l'Università, gli studenti, che sono i principali destinatari del suo messaggio». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, intervenuto a Montecitorio alla cerimonia di consegna del secondo Premio Carlo Urbani alla presenza della presidente della Camera, Laura Boldrini, della famiglia Urbani, del presidente Aiucu, Emilio Amadio, del rettore dell'Università di Camerino, Flavio Corradini e del sindaco di Castelplanio Barbara Romualdi. Una giornata, come ha affermato la presidente Boldrini, di «orgoglio marchigiano». Boldrini ha personalmente consegnato il premio alle dottoresse Silvia Duranti e Francesca Moretti, che hanno partecipato in Tanzania ad uno stage formativo del master in Medicina Tropicale e Salute Globale presso il Laboratorio di Sanità Pubblica «Ivo de Carneri». Presenti alla cerimonia anche gli studenti della Università di Camerino, delle scuole di Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare, Montegiorgio, Recanati, che in questi anni hanno lavorato sul messaggio e l'impegno di Carlo Urbani. «Di fronte agli scenari che stanno sconvolgendo il mondo, incrinando ogni certezza, suscitando paure, incitando a costruire muri e a rafforzare le frontiere - ha continuato Mastrovincenzo - la figura di Carlo Urbani, medico davvero 'senza frontierè, è un riferimento per abbattere le barriere, impegnarsi in prima persona con quella serenità e quella speranza, che è degli uomini giusti. Il suo insegnamento - ha sottolineato il presidente - è oggi fondamentale proprio perché indica la strada da non abbandonare: quella dell'attenzione al prossimo, dell'indignazione di fronte alle ingiustizie e dell'azione per un mondo migliore con il contributo di ciascuno di noi, chiamato a fare la propria parte. Diceva: “Sono cresciuto inseguendo i miei sogni, e ora credo di esserci riuscito”. Ricordare Carlo significa invitare i giovani a sognare e dare sostegno a tutti coloro che si battono ancora oggi per i suoi stessi ideali».
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