Studio pubblicato su una prestigiosa rivista Usa di microbiologia: è targata Unicam la ricerca innovativa sugli insetti nocivi

Il professor Guido Favia
Il professor Guido Favia
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Mercoledì 31 Marzo 2021, 09:10

CAMERINO  - Una ricerca “targata” Unicam, pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale mBio, edita dall’ American Academy of Microbiology, apre nuovi possibili orizzonti per la lotta ad insetti nocivi. La ricerca, coordinata da Guido Favia, docente di Parassitologia dell’Università di Camerino ha coinvolto anche le Università di Pavia, Milano, San Paolo in Brasile e l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie.


«Per la prima volta – ha affermato il professor Favia – abbiamo rilevato il potenziale ruolo di batteri simbionti in fenomeni di resistenza agli insetticidi sviluppati da zanzare, che per l’elevato numero di patogeni che possono trasmettere, sono da considerarsi gli animali più letali del pianeta, e dalla cosiddetta mosca mediterranea, uno dei maggiori insetti nocivi di importanza economica mondiale per i danni che può arrecare a moltissime coltivazioni».


«Questa ricerca – ha proseguito Favia – combina elementi di ricerca di base, il rapporto evolutivo tra microbo simbionte e ospite insetto, e elementi di ricerca applicata, nella definizione di nuove formulazioni di insetticidi più efficaci e ecosostenibili.

Inoltre, è plausibile ipotizzare che, continuando questi studi, nel prossimo futuro potremo identificare altri batteri e altri metabolismi coinvolti nei meccanismi di resistenza agli insetticidi».  Le zanzare sono causa indiretta del decesso di circa 750.000 persone ogni anno, mentre le larve di mosca mediterranea possono nutrirsi di oltre 250 piante ospiti, arrecando danni ingentissimi a moltissime coltivazioni. «Quello della salute e del benessere – ha sottolineato il rettore Unicam Claudio Pettinari – è uno dei pilastri individuati da Unicam su cui concentrare le attività dei nostri ricercatori: sono lieto che la strategia adottata stia continuando a dare i suoi frutti, riconosciuti dalla comunità scientifica». 

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