Camerino, scarpe per donne islamiche
Giorgia pronta a puntare sul nuovo lavoro

Camerino, scarpe per donne islamiche Giorgia pronta a puntare sul nuovo lavoro
di Emanuele Pieroni
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Domenica 10 Gennaio 2016, 11:11
CAMERINO - Fare le scarpe alle islamiche. Ma fermi tutti: il razzismo non c'entra e, anzi, il progetto guarda in una direzione esattamente opposta.
E, in verità, non si tratta nemmeno di un semplice progetto, ma di una tesi di laurea. Quella a cui sta lavorando Giorgia Angelini, studentessa della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Camerino. La sua famiglia opera da tempo nel settore delle calzature e lei, che ha scelto una strada differente, ha però voluto allacciare i suoi studi alla tradizione di famiglia. Si è rivolta al docente di diritto islamico, Stefano Testa von Bappenheim, e insieme hanno concordato un titolo su cui mettersi al lavoro: “Tutela giuridica e copyright di un prodotto islamicamente conforme; il caso della scarpa”. “E' una idea a cui abbiamo deciso di lavorare e spero di poter discutere la tesi al massimo entro il prossimo mese di aprile”, afferma la giovane studentessa. E' stata lei stessa ad individuare il prodotto e il tipo di decorazione, con la scelta che alla fine è ricaduta su un particolare tipo di ballerina dove sarà impressa la Mano di Fatima. "E' un simbolo dell'Islam particolarmente caro alle donne - prosegue la studentessa -. Quello che voglio chiarire, però, è che il mio studio non vuole assolutamente segnare una differenziazione o imporre un tipo di prodotto ad una tipologia di credo. Anzi, nell'ottica dell'integrazione ho pensato di sviluppare un prodotto che sia, per usare un termine tecnico, islamicamente conforme”. Sempre con l'aiuto del professor Bappenheim, la studentessa ha dunque lavorato dapprima allo studio teorico, poi si è indirizzata sull'aspetto pratico. Cominciando con un bozzetto, fino alla realizzazione di una prima prova. “Il tutto - dice Giorgia - grazie alla collaborazione del modellista Mauro Bracalente, del Solettificio Solea e dell'Accoppiatura Riccardo. L'idea non è quella di fermarsi alla realizzazione del prodotto finito solo per il giorno della laurea, ma vorrei davvero lanciarlo nel mercato”. Anche un segnale, quindi, per avvicinare il mondo accademico a quello reale del lavoro, con le prospettive di commercializzazione della “scarpa islamicamente conforme” che, a detta della studentessa, sono più che positive. D'altra parte, è notizia dell'altro giorno, che anche la nota casa di moda Dolce & Gabbana ha presentato una linea di abbigliamento dedicata proprio alle donne islamiche. Si chiama Abaya ed è la prima linea di abiti firmata D&G dedicata alle donne musulmane.
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