Il dottor Stefano Albanelli: «Tendini, si guarisce. Utilizzata una tecnica mini invasiva con solo tre buchini»

Opera nella clinica Villa Pini di Civitanova. «Da alcuni anni è stato sviluppato un patch biologico di collagene che aiuta»

Il dottor Stefano Albanelli: «Tendini, si guarisce. Utilizzata una tecnica mini invasiva con solo tre buchini»
Il dottor Stefano Albanelli: «Tendini, si guarisce. Utilizzata una tecnica mini invasiva con solo tre buchini»
di Edoardo Danieli
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Martedì 12 Marzo 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 15:03

Lesioni ai tendini della spalla: guarigione in tempi più celeri e con minori rischi di ricadute. È possibile grazie a materiali biologici e tecniche chirurgiche innovative. Tra i pochi, in Italia, a assicurare questo percorso il dottor Stefano Albanelli, formatosi in Italia e negli Stati Uniti, che attualmente opera alla clinica Villa Pini di Civitanova, garantendo agli pazienti marchigiani una presa in carico complessiva, dalla diagnosi al recupero funzionale dopo l’intervento. 

Come si riconoscono le lesioni ai tendini della spalla?

«Le lesioni della cuffia dei rotatori sono una patologia molto frequente e di facile riscontro clinico sia per l’importante sintomatologia dolorosa che la contraddistingue con dolore anche notturno che per la limitazione funzionale, che riguarda sia le normali mansioni della vita quotidiana e ancor più la pratica dell’attività sportiva».

Come si interviene in questi casi?

«Negli ultimi 20 anni il miglioramento delle conoscenze, della tecnologia e delle tecniche ha permesso di eseguire con molta più facilità e sicuramente con un miglior recupero clinico la riparazione delle lesioni della cuffia dei rotatori eseguita in artroscopia, quindi con una tecnica mini-invasiva con solo 3 buchini da cui poter eseguire tutte le procedure chirurgiche di riparazione delle lesioni».

Quale il contributo dell’innovazione a questi interventi?

«Oggi abbiamo a disposizione colonne artroscopiche con telecamere in 4K come definizione, le viti in titanio che erano il gold standard sono state in molti casi soppiantate da ancora di filo ad alta resistenza o da viti composte da materiale riassorbibile o inerte per cercare di migliorare ancora di più la guarigione delle lesioni tendinee».

Quali i limiti?

«Anche se oggi è possibile riparare in artroscopia quasi qualsiasi tipo di lesione per quello che riguarda la gravità, il limite rimane quello della guarigione biologica, nel senso che il chirurgo può garantire la riparazione della lesione ma non la guarigione della lesione riparata perché dipende da diversi fattori intrinseci al paziente stesso, tipo le abitudini di vita, il tabagismo, oppure patologie tipo il diabete che non favoriscono la guarigione delle lesioni tendinee anche se riparate».

Da qui, è nata la necessità di un’evoluzione dell’intervento?

«Da alcuni anni è stato sviluppato un patch biologico di collagene che sempre con tecnica artroscopica può essere posizionato e fissato sul tendine riparato permettendo cosi di migliorare la guarigione del tendine riparato, aumentando lo spessore del tendine e diminuendo il rischio di rirottura del tendine riparato nel tempo, non potendo chirurgicamente cambiare il tendine rotto ma ripararlo nel miglior modo possibile».

Proprio di questo avete parlato nel convegno di sabato a Civitanova con i più autorevoli medici italiani del settore?

«Nella giornata a Villa Pini si sono riuniti i massimi esperti italiani che impiegano il patch di collagene per implementare la guarigione del tendine dopo la riparazione artroscopica della cuffia dei rotatori; abbiamo avuto modo di vedere due interventi in diretta live surgery dalla sala operatoria della Clinica con un’accesa discussione e confronto fra i vari specialisti arrivati da tutta Italia per dare le migliori indicazioni chirurgiche e consigli riguardanti sia le indicazioni che la tecnica chirurgica».

Ne è uscito un messaggio di speranza?

«Oggi quindi con le tecniche che abbiamo a disposizione si può riparare in artroscopia e non a cielo aperto (tecnica ormai obsoleta e poco precisa) qualsiasi tipo di lesione della cuffia dei rotatori della spalla aumentando grazie all’utilizzo del patch di collagene anche la guarigione della lesione riparata.

Il pazientte operato può quindi recuperare meglio e con tempi più brevi in seguito all’intervento artroscopico sulla cuffia dei rotatori».

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