L'aula dell'Iis Galilei di Jesi, il liceo che prepara gli alunni per un mondo in costante evoluzione, era gremita di studenti. Fra loro spiccava, a uno dei tavoli, un signore dall'aria assorta, sguardo vivace, che dialogava coi ragazzi che avevano sui tavolini, carta e matite. Un workshop sull'idea di bello per la città, per la casa, per il futuro con un occhio alla natura. Lui è Giancarlo Mazzanti, di origini jesine, firma dell'architettura mondiale, uno dei progettisti colombiani più noti nel mondo, con all'attivo importantissime realizzazioni di carattere pubblico e sociale, che hanno trasformato, in Colombia, l'immagine di quartieri e aree urbane in diverse città. Presente anche Gianluigi Mondaini, della Politecnica delle Marche. Insieme al suo "L'Equipo Mazzanti" ha realizzato progetti di valore mondiale, molti dei quali saranno esposti nelle sale di Palazzo Pianetti di Jesi fino al 9 febbraio. Affollatissimo il suo convegno al Pergolesi su "La bellezza che cura".
La bellezza
La bellezza della città sembra un argomento all'apparenza astratto. «La città che vedo - sottolinea l'archistar - è una città del futuro dove la vita della comunità, le relazioni sociali siano costanti e non si disperdano. Vedo Jesi, da dove vengono i miei nonni, e sono innamorato di questo, come di altri centri delle Marche. Non mi interessano le città con grandi grattacieli ma quelle dove puoi muoverti da un punto all'altro. Mi interessa la vita urbana, perché regala il tempo per confrontarti. Le città cambieranno, certo, ma a me interessa l'architettura, che ha la capacità di proporre forme di vita diverse».
L'acqua preziosa
Nel workshop presso l'Istituto Galilei di Jesi, Mazzanti ha chiesto ai ragazzi come e cosa si potrebbe immaginare per la casa e per la città. «Qualcuno - ricorda - mi ha detto: "io vorrei fare un laghetto". Ho cercato di fargli capire che, oggi, la natura non ci permette di "sprecare" acqua per realizzare un lago.
Lo spazio oggi
Poi c'è il tema dello spazio di oggi. «Ci hanno insegnato - afferma - che è una cosa vuota ma in realtà è tutto. Lo spazio è aria, è vento, sono gli animali, tutto quello che succede deve farti pensare allo spazio come l'espressione di diversi agenti che si incrociano. In un mondo come il nostro, che pensa solo a produrre, la filosofia, la poesia, l'umanità sembrano essere praticamente inutili. Non so chi ha detto la frase "l'immaginazione al potere" ma la trovo, in questi nostri tempi, modernissima. Perché ti aiuta anche ad essere più creativo, al di fuori di schemi preordinati. Noi siamo parte di una cultura che mette l'individuo al centro, anche se molti credono che la natura sia una cosa estranea".