Tassa di soggiorno, avanti tutta: «Ma ora ognuno fa le sue scelte». Dai 50 centesimi per tutto l’anno a Fermo allo stop a Porto San Giorgio

Tassa di soggiorno, avanti tutta: «Ma ora ognuno fa le sue scelte»
Tassa di soggiorno, avanti tutta: «Ma ora ognuno fa le sue scelte»
di Sonia Amaolo
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Martedì 19 Marzo 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 12:25

FERMO Sulla tassa di soggiorno non c’è brand che tenga nel Fermano, l’ospitalità è diversa da Comune a Comune lungo la costa, diversa è la capienza delle strutture ricettive quindi ogni città segue la sua strada. Fermo mantiene l’imposta a 50 centesimi al giorno ma la estende a tutto l’anno, Porto San Giorgio non l’ha mai introdotta, Porto Sant’Elpidio l’ha raddoppiata da 50 centesimi a 1 euro ma funziona solo dal 1° giugno al 15 settembre e sono esclusi gli under 14. Queste differenze non intaccano il percorso che si è avviato con il brand della costa fermana, né incidono nella eventuale cabina di regia che potrebbe essere rappresentata da Marca Fermana, un ombrello per i 40 Comuni della provincia sul turismo. Ci sono ancora 8 Comuni fuori dall’associazione che ora però punta a riunire tutti i centri del Fermano per un lavoro in sinergia. 

La strategia

La promozione del territorio si può fare insieme anche se gli introiti della tassa di scopo sono molto diversi e vanno dallo zero a qualche centinaio di migliaia di euro. A Fermo, ad esempio, l'imposta è applicata dal 2017, il sindaco Paolo Calcinaro, che è in Argentina e ieri siamo riusciti a raggiungere al telefono appena sceso dall’aereo, dice: «Applichiamo l’imposta a 50 centesimi al giorno, l'abbiamo estesa per tutto il periodo dell’anno perché puntiamo alla destagionalizzazione». Il capoluogo di provincia fa numeri importanti in quanto a presenze e può contare sui villaggi turistici soprattutto nella zona di Marina Palmense, ma anche a Lido di Fermo. Il legame stretto tra Fermo e Porto San Giorgio, rafforzato ora dall’apertura del ponte alla foce dell’Ete Vivo, va inteso nella direzione di una promozione univoca, seppure in un contesto differenziato in relazione all’imposta.

Il particolare

Il sindaco di Porto San Giorgio Valerio Vesprini fa notare questo aspetto: «La tassa non l’applichiamo, è sempre stata questa - rimarca - la nostra linea finora, noi non abbiamo la ricettività di Fermo e Porto Sant’Elpidio, abbiamo poco più di 900 posti letto al giorno in totale.

A Porto Sant’Elpidio solo l’Holiday supera le 5mila presenze al giorno e può contare su un’entrata importante dall’imposta. Fermo supera abbondantemente le 100mila presenze e può reinvestire gli introiti nel decoro, sugli eventi. Noi facciamo le nostre valutazioni sempre dialogando con i nostri operatori, spero che si possa fare una promozione congiunta con gli altri due Comuni della costa fermana, tenendo appunto conto di queste differenze».

Le polemiche

A Porto Sant’Elpidio stanno volando gli stracci da una settimana, da quando in Consiglio hanno approvato il raddoppio dell’imposta e, considerato un + 10% di presenze nel 2023 rispetto al 2022, si prevede un gettito di 205mila euro con un aumento di 140mila euro rispetto ai 65mila euro degli anni passati. Una decisione che è stata presa dalla Consulta del turismo, di cui fanno parte alcuni operatori che si opposero fermamente all'imposta, quando fu introdotta nel 2019 dall’allora sindaco del Pd Nazareno Franchellucci. L'attuale sindaco Massimiliano Ciarpella dice che «è stato un tema di confronto approfondito nella Consulta – e aggiunge – le risorse saranno investite nel social media team, per potenziare l’immagine sul web, nella partecipazione economica ad eventi mirata alla destagionalizzazione, per potenziare gli infopoint, i bus navetta e il bike sharing». Anche Marca Fermana è per la tassa di soggiorno. Il presidente Luca Pezzani dice che «l’introito va reinvestito nel settore e i Comuni più grandi, che possono applicarla, sanno benissimo come e dove reinvestire gli importi che ne derivano, fondi necessari alla promozione del territorio».

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