Covatta riempie il Teatro delle Api
"Sei gradi" fa subito il pienone

Covatta riempie il Teatro delle Api "Sei gradi" fa subito il pienone
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Venerdì 23 Gennaio 2015, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 16:25
PORTO SANT'ELPIDIO - Si va verso il tutto esaurito. Domani al Teatro delle Api è di scena Giobbe Covatta. Si va verso il tutto esaurito. Domani al Teatro delle Api è di scena Giobbe Covatta.

Si chiama "Sei gradi" il nuovo spettacolo di Covatta scritto insieme a Paola Catella e con la partecipazione in scena di Ugo Gangheri.

La data d si avvia verso il tutto esaurito, con pochissimi posti ancora disponibili, ma Sei gradi tornerà nelle Marche poi anche a Corinaldo (in Provincia di Ancona) il 3 febbraio e il 4 a San Costanzo (in provincia di Pesaro Urbino).

Dopo “7” (come i sette vizi capitali) e “30” (come gli articoli della carta dei diritti dell’uomo), tocca ora al numero “6”. Anche questo numero con un significato simbolico: indica l’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta. Lo spettacolo è ambientato nel futuro, nei diversi periodi in cui la terra sarà più calda di uno, due, tre, quattro, cinque, sei gradi. I nostri discendenti, insieme al nostro patrimonio storico e culturale, avranno ereditato anche il mondo nello stato in cui glielo avremo lasciato. E come sarà più caldo di un grado rispetto a oggi? E quando i gradi saranno due? E sei?

I modelli matematici ci dicono che i nostri discendenti si dovranno adattare a un pianeta molto meno ospitale, se sin da oggi non cercheremo di risolvere i problemi dell’ambiente, della sovrappopolazione e dell’energia. Certo, l’uomo non perderà il suo ingegno: Giobbe si immagina già le stravaganti invenzioni scientifiche, sociali e politiche che si metteranno a punto per far fronte all’emergenza ambientale e sociale. E la comicità di quanti saranno indaffarati a realizzare all’ultimo momento quello che noi avremmo dovuto fare da anni. Probabilmente i nostri discendenti ce l’avranno un po’ con i loro antenati, che giudicheranno severamente.

Troveranno anche loro estremamente ridicolo il nostro modo di vivere! Sempre che la fine del mondo prevista per il 2012 sia solo stata rimandata di… sei gradi.

I costumi sono di Chiara Defant, le scene Francesco Margutti e Mirella Capannolo.

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